Comprendiamo le parole della Madonna nel messaggio del 25 Marzo 2019 con l’aiuto di Don Renzo Lavatori
Don Renzo Lavatori commenta, per La Luce di Maria, l’ultimo messaggio del 25 marzo 2019 da Medjugorje. Parole forti, di una Mamma accorata per i propri figli disobbedienti.
Le parole della Vergine Maria hanno una sapore dolce e amaro. Un richiamo che è un severo richiamo a riprendere la giusta via.
Don Renzo Lavatori commenta per la Luce di Maria l’ultimo messaggio da Medjugorje del 25 marzo 2019
L.d.M. – Buongiorno Don Renzo eccoci ancora insieme a lei a rileggere un messaggio della Regina della Pace.
D.R.L. – Buongiorno a tutti voi cari cristiani e amici della Luce di Maria.
L.d.M. – Nell’ultimo messaggio del 25 Marzo quello che ci ha particolarmente colpito sono i toni che Maria usa verso noi suoi Figli. Cosa ci dice in merito a questo?
D.R.L. – Effettivamente, ciò che sorprende maggiormente in questo messaggio sono proprio i richiami forti e pressanti che la Madre celeste rivolge ai suoi figli. Lei li rimprovera della loro noncuranza, della tristezza del cuore, della mancanza di decisione per una vita pienamente dedita al Signore.
L.d.M. – Ci rimprovera dunque un comportamento non conforme?
D.R.L. – Esattamente. Un comportamento non conforme a quanto Lei desidera e come esigono la fede e la morale cristiana. Per questa ragione il messaggio fa riflettere e soprattutto deve farci battere il petto, riconoscere le nostre infedeltà e cattiverie, non per rattristarci, anzi per rinnovare la nostra esistenza e renderla più viva e coerente, più impegnata e feconda di bene.
L.d.M. – Come possiamo rinnovare la nostra esistenza?
D.R.L. – Anzitutto la Vergine ci ricorda che stiamo vivendo un “tempo di grazia”, in questa quaresima e pertanto è un tempo da trascorrere per rimettere in sesto la nostra vita spirituale. Un tempo che non va sprecato e trascurato nella materialità e nella indifferenza o nella mancanza di buoni esercizi di pietà e di carità. Si tratta di renderci conto del dono che Dio ci fa di tali momenti ricchi di grazia e di luce interiore, di penitenza e compunzione, di sacrificio ed espiazione dei peccati nostri e dei nostri fratelli.
L.d.M. – La prima frase del messaggio si chiude con queste parole “Voi siete invitati alla conversione“. Non è la prima volta che Maria si rivolge così a noi.
D.R.L. – E’ evidente che Ella vede la nostra pigrizia e trascuratezza dei doveri cristiani, come anche la nostra superficialità di preoccuparci dei beni terreni e di accontentarci di soli gesti esteriori più che di una sincera e veritiera revisione di vita. Lo dice chiaramente: “Voi siete invitati alla conversione”. Sappiamo bene in che cosa consista la conversione: “Decidetevi per Dio”. Mentre il nostro animo è preso da tante cose mondane, perdiamo di vista il valore fondamentale e centrale dell’orientamento di tutto il nostro essere verso Dio.
D.R.L. – Un orientamento che deve occupare il primo posto nella nostra mente, nel cuore, nelle azioni, nel lavoro, nelle sofferenza e nelle gioie. In nessun momento la nostra vita deve trascorrere al di fuori della comunione con Dio nostro Padre amabilissimo e tenerissimo.
L.d.M. – Cosa comporta la nostra conversione?
D.R.L. – La conversione comporta il riferimento costante e filiale verso il Signore, il nostro affidamento a Lui, la nostra speranza in Lui, il nostro vivere con Lui e per Lui. La vita allora diventa un convivere assieme a Dio e condividere le nostre pene e i nostri desideri con il suo amore infinito. In tal modo avremo una marcia in più, perché ogni cosa e ogni evento viene vissuto in sua compagnia, appoggiati e sostenuti dalla sua onnipotenza divina e dalla sua generosità paterna che non ha limiti.
Siamo fiacchi e privi di grazia. Risvegliamoci dal torpore
L.d.M. – Cosa ci succede quando ci poniamo, per così dire, fuori da questo suo raggio di azione?
D.R.L. – Fuori del raggio di azione di Dio noi siamo vuoti e smarriti, deboli e sfiduciati. Per questo la Vergine ci rimprovera e sottolinea la nostra situazione di essere fiacchi e privi della grazia, scontenti e inquieti, agitati o depressi. Occorre risvegliarci dal nostro torpore spirituale, riprendere la forza della fede ardente e vigorosa, ricuperando l’intima comunione con Dio nell’amore fiducioso e obbediente nei suoi confronti, per riversarlo poi verso i fratelli.
L.d.M. – E questo tempo di Quaresima e proprio quello giusto?
D.R.L. – Certamente, se non lo facciamo in questo tempo prezioso che è la Quaresima, rimaniamo imprigionati e invecchiati nel mondo materialistico e perverso, che ci sovrasta e ci opprime, lasciandoci amareggiati e delusi: “Figlioli, voi siete vuoti e non avete gioia perché non avete Dio”.
L.d.M. – Come possiamo recuperare a questo essere vuoti e senza gioia?
D.R.L. – Per ricuperare nuova energia Ella ci ricorda la strada e lo strumento idoneo: “Perciò pregate affinché la preghiera sia per voi vita”. In effetti la preghiera costituisce come l’irrigazione o la flebo, quell’acqua salutare che ci disintossica dal veleno malefico e dall’inquinamento mondano e rinvigorisce il nostro organismo fisico e spirituale. Quell’acqua sgorga incessantemente dalla sorgente divina e solo essa ci disseta , ci purifica, ci dona la vera gioia del cuore, la serenità dell’animo.
L.d.M. – Qui, la domanda che rimanda all’episodio della Samaritana in Giovanni 4, è d’obbligo. Come possiamo attingere a quest’acqua?
D.R.L. – Per attingere ad essa l’unico mezzo efficace è propriamente la preghiera che ci eleva fino ad essa e ci consente di poterci ricolmare della sua vigoria. La preghiera congiunge la terra al cielo, la nostra piccola persona alle divine Persone nella loro altezza infinita.
Non perdiamoci dietro alle cose del mondo
L.d.M. – A questo punto la Madonna ci invita a guardare alla natura. Ma com’è il suo tono
D.R.L. – Ancora un rimprovero materno di non perderci dietro la vanità delle cose fatue, che ci assorbono e ci allontanano dalla visione pura e semplice della sapienza divina, come si manifesta nelle meraviglie della natura creata da Dio con stupenda armonia e bellezza: ”Nella natura cercate Dio che vi ha creati perché la natura parla e lotta per la vita e non per la morte”. Dobbiamo cercare Dio seguendo le leggi naturali, quali manifestazione della sua infinita sapienza, da dove si sprigiona la vita, la luce, la forza, il vigore. In una parola, la vita, mentre nella realtà, che va contro la natura e l’amore, si scatenano le guerre, gli omicidi. In una parola, avviene la morte qui su questa terra e nell’eternità: “Le guerre regnano nei cuori e nei popoli perché non avete pace e non vedete, figlioli, nel vostro prossimo il fratello”.
L.d.M. – Parole molto dure
D.R.L. – Parole durissime ma vere! Troviamo tensioni, conflittualità, scontri, attentati, discordie, divisioni, aggressività a non finire, nelle situazione là dove viviamo e ovunque, nelle famiglie, per la strada, nella società a tutti i livelli.
L.d.M. – Come dobbiamo porci dinanzi a queste parole?
D.R.L. – Davanti a tali espressioni assai forti e realistiche, non dobbiamo fare altro che rientrare in noi stessi, come il figlio prodigo; riconoscere le nostre mancanze, la pigrizia e trascuratezza e alle volte cattiveria e invidia, per rivolgere lo sguardo e il cuore verso la casa del Padre, dove regnano l’amore, la fiducia e la gioia comune.
Dobbiamo farci coraggio e mettere in pratica le strigliate materne per giungere alla Pasqua totalmente rinnovati e trasfigurati, non più chiusi nel nostro egoismo, ma ricolmi della carità divina, accolta e vissuta, che ci dona un cuore ardente, un volto radioso, uno sguardo lucente, una speranza indomita, una pienezza di vitalità e di santità.
L.d.M. – Come ci lascia questa volta la Gospa?
D.R.L. – Il suo ultimo forte appello deve rimanere scolpito nell’animo: “RITORNATE A DIO E ALLA PREGHIERA”. Ascoltiamo questo grido di Maria nostra Madre e viviamolo ogni giorno e ogni momento; lasciamolo risuonare nel nostro intimo come una voce suadente e incoraggiante.
Preghiera di affidamento al Cuore Immacolato di Maria di Don Renzo Lavatori
Sì, o Madre. Hai ragione e noi riconosciamo la nostra pochezza e miseria. Non ti stancare di ricondurci alla conversione totale e decisa, senza rimpianti o nostalgie o ripiegamenti in noi stessi o risucchiati dalle realtà passeggere della terra.
Aiutaci ad aprire il nostro cuore al Signore Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, per assaporare la dolcezza, la bellezza e l’altezza del loro amore infinito, unica ancora di salvezza. Apri ancora le tue braccia per soccorrerci e non ci lasciare soli. Abbiamo estremo bisogno del tuo affetto materno, della tua vigile protezione, del tuo Cuore Immacolato, rifugio dei peccatori.
Proprio ad esso noi ci affidiamo con confidenza filiale e in esso vogliamo dimorare per restare uniti a Te ed essere irrorati dalla tua presenza attenta e operosa. Grazie, o Vergine Maria! Tu sei la nostra stella, tu sei la nostra guida. A te la nostra devozione filiale e il nostro impegno concreto di eseguire quanto ci dici e ci prometti. Amen
Chi è Don Renzo Lavatori
Don Renzo Lavatori, nasce a Monte Roberto (AN) è laureato in Teologia dogmatica, nonché membro della Pontificia Accademia Teologica. Sono molte le cariche da lui ricoperte tra cui quelle di docente di Teologia dogmatica, alla Pontificia Università Urbaniana di Roma, docente presso l’ISSR dell’Apollinare dell’Università della Santa Croce, docente presso l’Ecclesia Mater del Laterano per la teologia ai laici del vicariato di Roma. Autore di molti testi e conduttore di insegnamento teologico a Radio Maria, ci aiuta a comprendere l’ultimo messaggio della Regina della Pace da Medjugorje.
Medjugorje: messaggio del 25 marzo 2019
“Cari figli! Questo è tempo di grazia. Come la natura si rinnova a vita nuova anche voi siete invitati alla conversione. Decidetevi per Dio. Figlioli, voi siete vuoti e non avete gioia perché non avete Dio. Perciò pregate affinché la preghiera sia per voi vita. Nella natura cercate Dio che vi ha creati perché la natura parla e lotta per la vita e non per la morte. Le guerre regnano nei cuori e nei popoli perché non avete pace e non vedete, figlioli, nel vostro prossimo il fratello. Perciò ritornate a Dio ed alla preghiera. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.