Una tragedia ha colpito la Germania: si contano morti e decine e decine di dispersi, ma sono in grave rischio anche le nazioni limitrofe.
Sono inoltre almeno una settantina i dispersi a causa della tragedia scaturita dalle forti piogge e inondazioni che hanno colpito la parte occidentale del Paese. Le autorità federali hanno dichiarato l’emergenza nella regione, dopo giorni di forti piogge, ma già fa capolino il dolore lancinante per le perdite umane. Senza contare i danni estesi per ampie parti della zona occidentale e centrale, che interessano anche i Paesi limitrofi.
Tra i vari dolorosi annunci, c’è poi quello della polizia della città di Coblenza, che in un tweet ha parlato di quattro persone morte nella contea di Ahrweiler, mentre circa cinquanta persone sono rimaste intrappolate sui tetti delle loro case in attesa di soccorso.
Secondo la Bild, tuttavia, al momento il numero di dispersi sembra piuttosto alto, intorno a una settantina circa. La cittadina di Schuld, che si trova nell’Eifel, una regione vulcanica di colline e piccole valli a sud-ovest di Colonia, è stata particolarmente colpita.
Ora si aspetta di comprendere qual è l’intera entità dei danni nella regione, che al momento non è affatto chiara, per via della semplice ragione che molti villaggi, a causa dell’inondazione e dei crolli, sono rimasti isolati.
Così è arrivato anche il dolore di Angela Merkel, oggi a Washington per incontrare il presidente Joe Biden, che attraverso un tweet si è detta “sconvolta per la catastrofe”. Lo ha comunicato il suo portavoce Steffen Seibert, che ha fatto così avere alle vittime e ai dispersi la vicinanza delle istituzioni attraverso le parole della cancelliera.
A parlare è stato anche Armin Laschet, il presidente del land tedesco del Nordreno-Vestfalia, che ha spiegato alla stampa come, dal suo punto di vista, il maltempo e la pioggia che si sono abbattuti in queste ore nella parte occidentale del Paese siano legati “agli effetti del cambiamento climatico”.
Dal suo canto, Bruxelles avrebbe avanzato, sempre in un tweet, un’offerta di aiuto. “Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi e Germania potete contare sull’aiuto dell’Ue per far fronte a queste drammatiche inondazioni”, è quanto pubblicato dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.
Al momento, sono almeno duecentomila le case rimaste senza elettricità, mentre le autorità della contea del Reno-Sieg a sud di Colonia hanno ordinato l’evacuazione di diversi villaggi sotto la diga di Steinbachtal. La paura è che questa possa cedere da un momento all’altro, provocando un ulteriore tragedia nella tragedia.
Anche in Belgio e in Francia si fanno strada le difficoltà legate alla tragedia. Nel Belgio orientale una persona è annegata e almeno un’altra è dispersa. Ma la paura cresce per via del fatto che il fiume Mosa potrebbe rompere gli argini nel primo pomeriggio e riversarsi nel cuore della città di Liegi.
Per questa ragione le autorità della città olandese meridionale di Valkenburg, che si trova giusto vicino al confine tedesco e belga, durante la notte sono state costrette a fare evacuare una casa di cura e un ospizio. Le inondazioni avrebbero infatti letteralmente trasformato la strada principale della città in un fiume.
Lo stesso in Francia, dove una parte del nord-est è del tutto inondata, e per la quale la linea ferroviaria per il Lussemburgo è stata interrotta, mentre i vigili del fuoco hanno evacuato dozzine di persone vicino al confine tra Lussemburgo e Germania e nella regione della Marna.
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In Germania, mercoledì un pompiere è inoltre annegato durante i lavori di salvataggio nella città di Altena, mentre un altro è caduto durante le operazioni in una centrale elettrica a Werdohl-Elverlingsen. Nel frattempo i collegamenti ferroviari in gran parte della Renania settentrionale-Vestfalia, lo stato più popoloso della Germania, sono stati sospesi.
Il servizio meteorologico tedesco DWD prevede per oggi una diminuzione delle precipitazioni, quindi le speranze sono riposte in un miglioramento delle condizioni meteo. Non ci resta quindi che affidare le nostre preghiere al Signore affinché possa fermare la catena di dolore che ora sta paralizzando questi Paesi.
Giovanni Bernardi
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