Con il Giovedì Santo si apre ufficialmente il Triduo della Settimana Santa, la parte più importante dell’anno liturgico per ogni singolo cristiano. Come ben sappiamo, Papa Francesco non sarà presente alla Messa Crismale, ma ha comunque fatto sentire la sua presenza attraverso un testo.

Le sue parole, infatti, sono risuonate questa mattina proprio durante l’omelia della celebrazione del Crisma, lette dal Cardinale Calcagno, presidente emerito dell’Apsa, che ha presieduto la Messa nella basilica di San Pietro. Il Santo Padre ha posto la sua attenzione sulla figura del pastore, colui che ama a pieno e sempre il suo popolo.
“Il pastore che ama il suo popolo non vive alla ricerca di consenso e approvazione a ogni costo” – è stato il monito del Pontefice nell’omelia letta. Scendiamo insieme nel dettaglio e ascoltiamo le sue parole.
Questa mattina, alle ore 9.30, nella Basilica di San Pietro, è stata celebrata la Santa Messa Crismale, durante la quale sono stati benedetti e distribuiti gli oli sacri a tutti i sacerdoti presenti. Oli che saranno utilizzati per i sacramenti durante tutto l’anno liturgico.
Messa Crismale, il pensiero di Papa Francesco letto in San Pietro
Come previsto da programma per la sua convalescenza, Papa Francesco ha delegato diversi porporati per le varie celebrazioni di questo triduo pasquale giubilare che, proprio questa mattina del Giovedi Santo, si è aperto. Alle ore 9.30, infatti, la celebrazione della Messa Crismale presieduta dal Cardinale Calcagno il quale, come di consueto, ha letto il testo preparato dal Santo Padre proprio per l’occasione.
Durante la celebrazione, c’è stata anche la benedizione degli oli sacri del Crisma, dei Catecumeni e degli Infermi, che sono stati poi distribuiti a tutti i sacerdoti della Diocesi di Roma intervenuti, e che verranno utilizzati per l’amministrazione dei sacramenti durante tutto l’anno liturgico. Lo dicevamo all’inizio: anche se in convalescenza post ospedaliera, il Pontefice ha fatto comunque sentire la sua presenza attraverso la lettura dell’omelia.
Una sua particolare catechesi che ci apre al Triduo Pasquale e ci accompagna verso la Santa Pasqua. Papa Francesco ci parla della figura del pastore che ama il suo popolo e di come, questa, si incarni pienamente della persona di Gesù Cristo: “[…] Passione, morte e risurrezione di Gesù, che ci apprestiamo a rivivere, sono il terreno che sostiene saldamente la Chiesa e, in essa, il nostro ministero sacerdotale.
Ognuno di noi ha un rapporto con la Parola di Dio che viene da lontano. Lo mettiamo a servizio di tutti solo quando la Bibbia rimane la nostra prima casa. Al suo interno, ciascuno di noi ha delle pagine più care. Questo è bello e importante! Aiutiamo anche altri a trovare le pagine della loro vita”.
Ai sacerdoti: “Non scoraggiatevi mai”
Il Papa si rivolge direttamente ai sacerdoti: “C’è una pagina della vocazione, in genere, all’inizio del cammino di ciascuno di noi. Per suo tramite, Dio ci chiama ancora, se la custodiamo, perché non si intiepidisca l’amore” – scrive, invitando loro, quanto ciascuno di noi, a non scoraggiarsi mai. “[…] Noi possiamo diventare una profezia adempiuta, e questo è bello!”.

E ai presbiteri presenti, che rinnovano le loro promesse sacerdotali, Francesco dice: “Il sacro Crisma, che oggi consacriamo, sigilla questo mistero trasformativo nelle diverse tappe della vita cristiana. E attenzione: mai scoraggiarsi, perché è un’opera di Dio. Credere, sì! Credere che Dio non fallisce con me! Dio non fallisce mai […] E’ sempre Lui a evangelizzarci, a liberarci dalle prigioni, ad aprirci gli occhi, a sollevare i pesi caricati sulle nostre spalle. E poi perché, chiamandoci alla sua missione e inserendoci sacramentalmente nella sua vita, egli libera anche altri attraverso di noi”.
Invita tutti a non disperarsi mai: “Bando alla disperazione! Restituzione, invece, e remissione dei debiti; ridistribuzione di responsabilità e di risorse: il popolo di Dio si attende questo. Vuole partecipare e, in forza del battesimo, è un grande popolo sacerdotale”.
Poi, un suo pensiero particolare agli oli benedetti in questa celebrazione: “[…] Gli oli che in questa solenne celebrazione consacriamo sono per la sua consolazione e la gioia messianica” – conclude.