Quando pensiamo alla celebrazione della Santa Messa, la immaginiamo con partecipazione di fedeli, aperta a chiunque desideri partecipare. Ma non è sempre stato così.
Se non in periodo di pandemia, quando non era possibile recarsi in chiesa fisicamente, abbiamo assistito a celebrazioni con la sola presenza del sacerdote. Un caso eccezionale che, sembra, non essersi mai ripetuto in altre occasioni, ma è sempre stato così?
Un fedele chiede se sia possibile celebrare una messa privata. Questo termine può “adattarsi” a qualcosa che il Signore Gesù ha istituito per donarsi a tutti? Un teologo ha tolto ogni dubbio.
La Santa Messa è il momento apice della vita di un cristiano, in cui si celebra la passione, morte e risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo.
Non si può pensare alla Messa senza partecipazione di popolo. Eppure, in alcuni e rari casi, è successo. Un esempio su tutti, tristemente vicino a noi, è stato quello del periodo della pandemia da Covid quando, non potendoci recare in chiesa per partecipare alla Santa Eucarestia, la guardavamo in tv o sui canali social delle singole parrocchie. In quell’occasione, vedevamo solo il sacerdote a celebrare la Santa Messa.
Sulla base di questo, dalle pagine di “Famiglia Cristiana”, un fedele ha posto una domanda molto particolare ad un teologo: “Si può celebrare una messa “privata”, cioè non aperta al pubblico?”.
La risposta è arrivata immediata. Si parte dal fatto che la celebrazione della Santa Messa è per tutti e non per una singola persona: “Essa è chiamata a manifestare chiaramente il disegno di quel Dio che, in Cristo, chiama tutti a formare il suo popolo nella fraterna comunione” – spiega il teologo.
“Tutti i sacramenti, che nell’Eucaristia trovano la loro fonte e il loro culmine, hanno questo stesso scopo: fare e manifestare l’unità della Chiesa” – continua il sacerdote nella sua spiegazione, precisando come, anche, l’apostolo Paolo all’epoca, condannasse, ad esempio, la differenza che veniva fatta fra la Messa dei poveri e quella dei ricchi. Cosa che non faceva altro che disunire la chiesa allora nascente.
“Prima della pace costantiniana, la Messa era celebrata in case private, che però venivano chiamate domus ecclesiae (“casa della Chiesa”), superando ogni aspetto di privatizzazione” – spiega.
Ma ci sono stati dei casi in cui (e l’abbiamo specificato prima) la Messa, per necessità, è stata officiata senza partecipazione di popolo: “[…] La Messa mantiene sempre il suo valore intrinseco anche se celebrata privatamente, ma si tratta di una anomalia dovuta a particolari situazioni di necessità. Essa è per sua natura “cattolica” (cioè universale), e quindi chiamata a essere aperta a tutti i fedeli, evitando ogni aspetto di privilegiato elitarismo. Non solo in teoria, ma anche visibilmente” – conclude il teologo.
Proprio per far comprendere ancora meglio il senso profondo della Santa Messa e di come essa sia segno di unità del popolo cristiano, è da specificare inoltre, che Papa Pio XII, dal 1958, ha proibito l’espressione “Messa privata”.
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