Negli ultimi tempi si sta facendo sempre più strada la tendenza a partecipare alla Messa del sabato sera in sostituzione di quella domenicale. Bisogna però fare attenzione a non abusare di questa possibilità.
Quella di prender parte alla messa vespertina, comunemente chiamata “prefestiva”, in sostituzione di quella domenicale, è una tendenza di cui molti fedeli tendono ad abusare. Per capire meglio questo concetto, bisogna tornare alle motivazioni per cui questa è stata introdotta e, soprattutto, riscoprire le effettive circostanze per cui venne data questa opportunità.
La Messa vespertina fu introdotta dal Pontefice Pio XII attraverso due decreti: La Costituzione Christus Dominus del 6 gennaio 1953 e il Motu porprio Sacram Communionem del 19 marzo 1957. Attraverso questi due decreti, l’allora Pontefice introdusse anche un’altra importante novità: la riduzione del digiuno eucaristico a tre ore. Come ci ricorda Toscana Oggi, qualche anno più tardi, nel 1972, i Vescovi italiani, durante il pontificato di Paolo VI, stabilirono che si potesse anticipare la Messa domenicale e festiva al giorno precedente.
Ma, in tal senso, bisogna tener presente, con estrema attenzione, alle raccomandazioni che i Vescovi dettarono in quell’anno. Il Collegio Episcopale raccomandò infatti di non far ricorso alla Celebrazione prefestiva a meno che non vi fossero “seri motivi familiari o professionali“. Dunque, è bene fare uso di questa possibilità concessa, solo in caso di seri motivi e impegni improrogabili, che rendono impossibile la partecipazione domenicale.
Tuttavia, sembrano essere sempre più numerose le famiglie che scelgono di prender parte alla Messa vespertina per avere tempo libero la domenica. Abusando di questa opportunità concessa, molti giustificano questa scelta con “impegni” quali sport, svago o turismo. Il direttore di Toscana oggi, in tal senso ha lanciato anche un appello molto importante: “Credo che i Parroci e i consigli pastorali dovrebbero affrontare queste tematiche“. C’è infatti, da questo punto di vista, un’estrema necessità di riscoprire il vero significato del “Giorno del Signore” che, per l’appunto, è la domenica.
Questa necessità di riscoprire l’effettivo significato del Giorno del Signore è una tematica venuta alla luce già qualche anno fa, durante il Congresso Eucaristico di Bari. In quell’occasione fu l’allora Pontefice Benedetto XVI a ricalcare questa tematica durante la sua omelia:
“Abbiamo bisogno di questo Pane per affrontare le fatiche e le stanchezze del viaggio. La Domenica, Giorno del Signore, è l’occasione propizia per attingere forza da Lui, che è il Signore della vita. Il precetto festivo non è quindi un dovere imposto dall’esterno, un peso sulle nostre spalle. Al contrario, partecipare alla Celebrazione domenicale, cibarsi del Pane eucaristico e sperimentare la comunione dei fratelli e delle sorelle in Cristo è un bisogno per il cristiano, è una gioia, così il cristiano può trovare l’energia necessaria per il cammino che dobbiamo percorrere ogni settimana” (fonte: Omelia del Santo Padre Benedetto XVI)
Per una lettura approfondita dell’omelia di Benedetto XVI: clicca qui
Fabio Amicosante
Segui tutte le nostre News anche attraverso il nuovo servizio di Google News, CLICCA QUI
“Donami la pazienza”. Questa è la preghiera della sera da recitare questo venerdì per meditare…
In molti si chiedono se Padre Pio avesse una devozione verso le anime sante del…
Due avvenimenti ritenuti miracolosi sono legati alla devozione marina della Madonna della Guardia di Gavi,…
Specialità della tradizione dedicata a santa Cecilia, le pettole sono buonissime e perfette in questa…
Per nove giorni consecutivi ci rivolgiamo con fiducia alla Vergine Maria che per il tramite…
San Francesco d'Assisi è uno dei Santi più venerati e conosciuti da tutto il mondo…