Nuovi cambiamenti si affacciano per la celebrazione della Santa Messa, a partire dal cambio di una frase del Padre Nostro.
Il Nuovo Messale arriverà presto nelle Parrocchie di tutta Italia.
Un nuovo via libera è stato dato dal Santo Padre. Papa Francesco ha dato l’autorizzazione alla promulgazione della nuova edizione del Messale Italiano.
Un cambiamento che aggiorna, se così possiamo dire, il Messale Romano voluto da Papa Paolo VI. Il nuovo testo è arrivato al vaglio della Congregazione per il Culto divino per la Confirmatio: ci sarà il rinnovamento di alcune formule con cui si celebra l’Eucarestia.
La traduzione era stata approvata proprio dalla CEI nel novembre 2018, insieme a quella di alcune parole della preghiera del Padre Nostro. Così facendo, anche questo nuovo testo del Padre Nostro, entrerà nei nuovi Messali e Lezionari di tutte le Chiese d’Italia.
“Vescovi ed esperti hanno lavorato per oltre 16 anni al miglioramento del testo sotto il profilo teologico, pastorale e stilistico. Questo contribuisce al miglioramento e al rinnovamento ecclesiale della liturgia” – fanno sapere da fonti Vaticane.
La data precisa dell’ingresso del nuovo Messale dovrebbe essere entro questo 2020. Sappiamo che è stata vista come una necessità a partire dal 2002, quando è stata effettuata l’ultima edizione e traduzione del Messale Romano.
A partire dalla I domenica d’Avvento (29 novembre) di questo nuovo 2020, si darà il via ufficialmente al cambio di una frase del Padre Nostro. La preghiera che Gesù stesso ci ha insegnato, cambia in un verso.
E, subito dopo le celebrazioni della Santa Pasqua, sarà anche modificata all’interno dei Messali di tutte le Parrocchie. A rivelarlo è stato il Teologo Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto, a margine del Forum Internazionale sul rapporto tra estetica e teologia in corso alla Pontificia Università Lateranense.
La formula presente nel Padre Nostro “Non indurci in tentazione“, sarà sostituita con la frase “Non abbandonarci alla tentazione“. La nuova versione sarà recitata nelle Parrocchie di tutto il mondo a partire dal 29 novembre 2020, quando diventerà obbligatorio anche l’uso liturgico del nuovo Messale.
Il Pontefice aveva sottolineato: “L’invocazione “Non ci indurre in tentazione” non è una buona traduzione, perché sono io a cadere, non è il Padre che mi butta nella tentazione per poi vedere come sono caduto. Un Padre non fa questo, un Padre aiuta ad alzarsi subito. Quello che ti induce in tentazione è Satana, quello è l’ufficio di Satana“.
Modifiche in arrivo anche per il Gloria, in cui al posto della frase “Pace in terra agli uomini di buona volontà”, sempre dal 29 novembre 2020, diremo “Pace in terra agli uomini, amati dal Signore”.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: avvenire.it
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