Ha aperto la porta di una chiesa per portarvi davanti l’immagine della Vergine, in segno di benedizione della città di Valencia.
Tanto è bastato per mettere nei problemi il cardinale spagnolo Antonio Cañizares, in quella che ormai pare a tutti gli effetti una caccia alle streghe. L’arcidiocesi ha ribadito che non ci sono stati illeciti, tuttavia gli accusatori continuano a puntargli contro il dito affermando che ha infranto le regole anti-coronavirus.
Solitamente nella ricorrenza della Madonna degli abbandonati, celebrata a Valencia ogni seconda domenica di maggio, è prevista una processione dell’immagine dalla Basilica de la Virgen de los Desamparados fino alla Cattedrale di Santa Caterina. Circa 200 metri di distanza. Quest’anno però purtroppo è stato impossibile compiere la processione. Così il cardinale aveva semplicemente pensato di fare un gesto a favore del bene della città.
Eppure a qualcuno l’idea che la città di Valencia possa essere benedetta e affidata a Maria, affinché la possa proteggere con il suo manto, pare non sia andata proprio giù. Così ore le autorità civili stanno indagando per capire se e in che misura il porporato abbia infranto le regole. Una storia che ha a dire poco dell’assurdo e dimostra come in certe persone il bene della Chiesa scateni un odio del tutto irrazionale.
Tuttavia l’arcidiocesi ha affermato che l’immagine non è mai uscita dalla chiesa. Ma è stata solamente collocata in fronte alla Plaza de la Virgen, la piazza pubblica antistante dedicata a Maria. I video mostrano che lì davanti i fedeli si sono radunati in numero consistente, rispettando tuttavia le regole di distanziamento sociale e con in volto le mascherine.
Nella piazza, tra l’altro, partecipavano all’evento anche tre membri delle forze di polizia e della Croce Rossa. Che erano proprio in quel luogo per continuare a controllare che le persone presenti mantenessero tra di loro la distanza indicata dalle norme di sicurezza sanitaria. Continuando ad avvisarle anche con dei megafoni.
L’unica colpa pare essere perciò quella di essersi riuniti per pregare in fronte all’immagine di Maria, piuttosto che per andare a correre al parco o prendere un aperitivo. Insomma, se avessero indossato tute da ginnastica oppure avessero tenuto uno spritz in mano, forse sarebbe andata diversamente e le critiche sarebbero state meno feroci.
“La festa di Nostra Signora dei Desamparados è stata celebrata con una sola Messa alle 10:30 nella Basilica Reale, a porte chiuse, senza la presenza dei fedeli”, comunicava domenica l’Arcidiocesi di Valencia. In risposta a chi accusa la diocesi che ci fosse all’interno della Chiesa una celebrazione con dei fedeli, circostanza smentita anche da filmati.
C’è poi anche un video che gira sul social twitter che dimostra che l’immagine di Maria in realtà non è mai stata portata fuori dalla chiesa, ma era solamente visibile dall’esterno. Per cui il comunicato dell’arcidiocesi spiega che questa ha “rigorosamente rispettato” le misure richieste. Eppure è assurdo che ci si debba difendere e giustificare per qualcosa che non sia stato fatto.
In queste settimane infatti a Valencia non sono mai state celebrate Messe pubbliche. Ma nonostante ciò le chiese sono state aperte, come in tutte le altre parti del mondo, per le preghiere private dei fedeli. Invitati dalle autorità pubbliche a portare le mascherine e a utilizzare i disinfettanti.
Eppure il consigliere comunale per la protezione dei cittadini del Comune di Valencia Aarón Cano ha tacciato l’apertura della basilica di irresponsabilità e di essere un atto compiuto “con premeditazione e tradimento”. Per il fatto che era presente anche un’emittente televisiva. Non bastasse, ha detto che il cardinale ha “imbrogliato” perché ha impartito una benedizione pubblica nonostante non avesse il permesso per una celebrazione. E per questa motivazione la polizia locale ha chiuso la basilica.
Come dire, se non avesse alzato il braccio per dare la benedizione ai fedeli che desideravano riceverla, il problema sarebbe stato diverso e quindi minore. Tuttavia, è bene soffermarsi sulle parole dell’arcivescovo Cañizares pronunciate durante l’omelia.
Nonostante “siamo in una situazione molto difficile di pandemia con morti e malati, abbiamo una grande crisi economica, con aziende e posti di lavoro distrutti, e abbiamo molteplici povertà”, “Gesù ci chiede di rimanere nell’amore, di non allontanarci dall’amore, di amarci con lo stesso amore con cui lui e la Vergine amano tutti gli indifesi, le moltitudini che soffrono”.
E che in tutto ciò “la speranza è la risposta all’impotenza, rimane attenta al dolore dei malati, degli anziani, di coloro che sono soli, di coloro che sono minacciati nella loro vita”.
Giovanni Bernardi
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