Non tutti lo sanno ma il famoso fuoriclasse è stato in pellegrinaggio a Medjugorje, reso possibile da un episodio provvidenziale.
Sul bicipite destro porta tatuato il volto di Gesù. È anche nota la sua frequentazione dei santuari mariani. Stiamo parlando dell’uomo-simbolo della nazionale, laureatasi campione del mondo di calcio appena undici giorni fa.
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Quattro anni fa la promessa
Nel 2018, alla vigilia dei mondiali in Russia, un giornalista sportivo gli chiese: “Se diventiamo campioni del mondo, camminiamo verso Luján, o San Nicolás?”. La risposta di Lionel Messi fu: “Sì, sì, ovvio, a San Nicolás”. Il fuoriclasse della nazionale argentina fece riferimento a un noto santuario non lontano dalla sua località natale.
In quell’occasione, la performance dell’Argentina non fu delle più esaltanti (fuori agli ottavi contro la Francia, che poi avrebbe vinto il titolo e una pesante sconfitta con la Croazia, che sarebbe arrivata seconda). Quattro anni e mezzo dopo, in Qatar, l’esito è stato ben più esaltante…
Non sappiamo se, all’atto di alzare al cielo la Coppa del Mondo, Messi avrà ripensato a quanto promesso a quel giornalista nel 2018. È noto, però, che, alla vigilia degli ultimi mondiali, il più volte Pallone d’Oro aveva manifestato la sua intenzione di recarsi in pellegrinaggio dalla Madonna del Rosario a San Nicolás.
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Un veggente di Medjugorje per amico
È inoltre certo che, nell’estate 2012, Messi si è recato a Medjugorje. A confermarlo, in quell’occasione, era stata una fonte più che attendibile: il veggente Ivan Dragicevic. Quest’ultimo rivelò che Messi era stato suo ospite e si era trattenuto qualche tempo con lui, senza però entrare in altri dettagli.
Allora 25enne ma già con una carriera formidabile alle spalle, il fuoriclasse argentino era giunto a Dubrovnik a bordo di un jet privato, per poi proseguire il viaggio in macchina fino a Medjugorje, dopo aver varcato la frontiera tra Croazia e Bosnia-Ezregovina.
La notizia del pellegrinaggio di Messi a Medjugorje si diffuse il 24 luglio 2012, vigilia di San Giacomo, cui è dedicata la parrocchia della celebre località bosniaca. Già all’inizio di quel mese, comunque, avevano iniziato a circolare i rumours su una possibile partenza dell’attaccante del Barcellona alla volta dei Balcani.

In quell’occasione, il pellegrinaggio di Messi fu permesso da un episodio provvidenziale: in quei giorni, il fuoriclasse argentino avrebbe dovuto disputare l’amichevole Amburgo-Barcellona, in occasione dei 125 anni del club tedesco, ma un infortunio muscolare non glielo permise.
Per la cronaca, nelle settimane precedenti si erano recati in pellegrinaggio a Medjugorje anche Roberto Mancini, allora CT del Manchester City, e Gianluigi Buffon, allora portiere e capitano della Juventus e della nazionale italiana, reduce dal secondo posto agli Europei.
Quando nella tua vita, hai vinto tutto, chi devi ringraziare?
Nella sua lunga carriera calcistica, Lionel Messi ha vinto davvero tutto: dieci campionati nazionali spagnoli, sette Coppe di Spagna, otto Supercoppe di Spagna, quattro UEFA Champions League, tre Supercoppe UEFA e tre Coppe del Mondo per Club con il Barcellona. Passato un anno fa al Paris Saint-Germain, ha subito vinto il campionato nazionale e la Supercoppa Francese.
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A livello individuale, Messi vanta ben sette Palloni d’Oro. Con la nazionale argentina, nella prima fase della sua carriera, ha conquistato un mondiale under 20 (2005), seguito dall’oro olimpico a Pechino 2008. Poi, un lungo digiuno, interrotto soltanto dalla Coppa America nel 2021.Fino a meno di due settimane fa, la Coppa del Mondo FIFA era ormai l’unico trofeo che mancava nella bacheca del 35enne Lionel Messi: il trionfo dello scorso 18 dicembre a Lusail, al termine della finale Argentina-Francia, è stato il meritatissimo coronamento di una carriera incredibilmente lunga e, soprattutto, costante e senza cedimenti. Un risultato che – verrebbe proprio da dire – ha del “divino”: lo stesso Messi, uomo di grandi talenti sportivi ma anche di fede, sarà stato il primo a riconoscerlo.