In Messico sembra non aver fine l’ondata di violenza diretta contro i sacerdoti cristiani.
E’ divenuto oramai, nell’ultimo decennio, un fatto quasi quotidiano che fa della Nazione americana uno dei Paesi più pericolosi per il clero.
Eppure stiamo parlando di uno Stato per 80% cattolico, che, giorno dopo giorno, da luogo a persecuzioni cristiane, in terra cristiana.
Molti sono stati, dal 2010, i prelati assassinati o brutalmente aggrediti, anche durante le Sante Messe, non solo in privato.
Non se ne conosce bene la ragione, ma ciò che si sa è che il Messico è governato da gangs che poco gradiscono chi difenda il popolo povero e possa portarlo a ribellarsi ai soprusi.
Il 9 Giugno scorso è toccato a Padre Juan Antonio Zambrano García, dell’Arcidiocesi di Tijuana.
Il sacerdote è stato aggredito nella sua parrocchia di San Pedro e San Pablo, con un coltello e un cacciavite.
E’ accaduto mentre stava per andare a letto. Affacciatosi, perché sentiva fuori abbaiare i cani, un uomo gli si è avventato contro con un coltello. Il sacerdote è riuscito a strapparglielo dalle mani, allora l’aggressore ha usato un cacciavite per pugnalarlo all’orecchio sinistro, rischiando di perforargli il cervello.
Era solo il 15 Maggio quando anche Don José Miguel Machorro veniva accoltellato a fine Messa, proprio sull’altare della Cattedrale Metropolitana del Messico.
Ora l’Arcivescovo di Tijuana, Monsignor Francisco Moreno Barron, ricorda anche tale circostanza, per ribadire alle autorità quanto sia pericolosa la condizione messicana per i religiosi cristiani, ma pare rimanga, anche stavolta, inascoltato, per ragioni più che altro politiche, poco chiare.
Infatti, ciò che ogni anno Padre Omar Sotelo, Direttore del Centro Cattolico Multimediale, relaziona, in base ai dati raccolti sugli omicidi di sacerdoti e religiosi, è allarmante, una vera e propria carneficina continua e senza pietà.
Dichiara: “La violenza contro il clero è aumentata negli ultimi anni, senza vedere azioni concrete per fermarla. La popolazione è permanentemente esposta alla criminalità, lo sappiamo bene, ma adesso, soprattutto il sacerdozio, è diventato un ministero pericoloso, nel corso degli ultimi nove anni, il Messico è diventato il Paese con il maggior numero di preti uccisi.”.
Uniti ai sacerdoti, nostri fratelli in Messico, preghiamo perché cessino questi atti di violenza; benediciamo continuamente, anche chi si appresta a far del male, perché la mano di Dio, unita alla nostra, fermi disarmi ogni male intenzionato, con la forza del perdono e della pacifica convivenza.