La foto che vedete qui sopra raffigura proprio Anna Frank con la maglia della Roma e quale sia stata l’intenzione del gesto è molto chiaro.
I tifosi laziali, nel tentativo di compiere -possiamo immaginare- un atto provocatorio nei confronti dei loro eterni avversari romanisti, hanno voluto scomodate la ragazzina ebrea, simbolo delle sofferenze inferte dal nazismo ad un intero popoli, le cui ferite non sono ancora risanate e forse non lo saranno mai.
Così, l’immagine di Anna Frank, corredata da frasi antisemite, tappezzava la curva sud dello stadio Olimpico, dopo la partita col Cagliari di domenica scorsa.
I responsabili di questo insensibilissimo oltraggio sono gli stessi tifosi già mandati via dalla curva nord, sempre per razzismo, e pare proprio che, accecati dalla loro passione/ossessione calcistica, non abbiano ancora imparato la lezione.
La Comunità ebraica (e noi con loro) si è detta, ovviamente, sdegnata e offesa per aver dovuto vedere gli adesivi affissi e leggere “romanista ebreo” e non solo.
Pare che, a questo punto, le immagini siano state rimosse, ma l’amarezza resta, per l’intenzione di questi facinorosi di reputare l’essere ebreo un’offesa.
La Presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, ha scritto su Twitter: “Questa non è una curva, questo non è calcio, questo non è sport. Fuori gli antisemiti dagli stadi.”.
E il vicepresidente della stessa Comunità, Ruben Della Rocca, ha ribadito: “È paradossale che, dopo che alla Lazio era stata chiusa la curva nord per i cori razzisti contro due giocatori di colore del Sassuolo, venga aperta la curva sud a un euro e i tifosi laziali esportino il razzismo anche lì. Basta, siamo stanchi! La foto che abbiamo postato su Twitter è stata presa direttamente dal profilo Instagram di un tifoso laziale, che si vantava con altri tifosi scrivendo: “Ai romanisti abbiamo lasciato un ricordo…”. Insomma, i tifosi laziali hanno esportato razzismo antisemita anche in curva sud. Questo atteggiamento è una sfida alle istituzioni che ne devono prendere atto e devono farsi carico del problema.”.
Evidentemente i controlli agli ingressi dello stadio non hanno rilevato la foto in questione e questo è un affronto per tutti, nonché un allarme da non sottovalutare.
Ora, la Procura della Federcalcio aprirà un’indagine, nel tentativo di individuare i responsabili, mentre il portavoce della Lazio, Arturo Diaconale, si dissocia dal comportamento dei tifosi razzisti e precisa: “(La società) ha sempre condannato ogni forma di razzismo, si resta interdetti di fronte a manifestazioni che evidentemente riguardano un gruppo ristrettissimo di persone, che non coinvolgono i tifosi che si sono sempre comportati bene e in maniera regolare.”.
Proprio oggi, una delegazione della Ss Lazio, omaggerà con una corona di fiori la Sinagoga di Roma, per ricordare le vittime dell’antisemitismo e in segno di solidarietà per la recente offesa ricevuta dalla Comunità.
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