Un bambino a cui non avevano dato speranza di vita già da quando era ancora nel grembo della sua mamma. Ma la preghiera fa miracoli.
Michelle e Daniel non si sono arresi: “Il nostro pregare incessantemente Padre McGivney l’ha salvato”. Il racconto verso la via della Santità.
Non avevano dato speranza di vita al suo bambino. Mamma Michelle era disperata: aveva avuto la terribile notizia che suo figlio sarebbe nato con la sindrome di Down e con idrope fetale. “È una combinazione letale, non c’è alcuna possibilità di sopravvivenza” – le aveva detto il suo ginecologo.
Secondo i medici, il bambino avrebbe vissuto la sua vita in un vero e proprio inferno, con i suoi organi vitali attorno ai quali ci sarebbe stato solo del liquido…cosa sapevano loro di idrope fetale? Aveva già dodici figli, ma questa gravidanza la spaventava non poco. Aveva anche, già dato alla luce un figlio morto, ma questa gravidanza la spaventava più di ogni altra cosa.
Che fare allora? Cercare conforto in suo marito. Michelle aveva conosciuto Daniel quando era già una mamma single di due bambine. In poco tempo si sono innamorati e sposati. Michelle, dopo il matrimonio, si è convertita al Cattolicesimo, mentre Daniel già prima del matrimonio, era entrato a far parte dei Cavalieri di Colombo.
Le virtù che animano i Cavalieri, carità, unità, patriottismo e fedeltà, le parole del loro fondatore, Padre McGivney, hanno segnato profondamente la vita dei due coniugi: “Padre Michael McGivney era diventato la nostra roccia. Per questo, ho deciso di non abortire” – ha dichiarato Michelle.
“Sai padre Michael ha bisogno di un miracolo per diventare Santo, e perché questo miracolo non può essere il nostro bambino?” – diceva Daniel a sua moglie. Pregare, pregare intensamente, in particolare a Fatima, viaggio che i due coniugi decidono di fare proprio durante la gravidanza di lei.
Ciò che colpirà Michelle, sarà l’ecografia fatta al ritorno da questo viaggio: “L’ecografa, iniziò a parlarmi del parto, e stampando la fotografia disse “è il bambino più carino che abbia mai visto”. Ero confusa, anzi, scioccata. “Il parto? Dottoressa mi avete detto che non c’è alcuna speranza, l’idrope fetale…”. Il medico la guardò perplesso: l’ecografia non mostrava niente del genere, non c’era alcuna traccia di idrope”.
La gioia e la felicità, la speranza in un miracolo. Il bambino nacque di sole 31 settimane. Furono mesi difficili quelli successivi. Dopo mesi e mesi in ospedale, dopo quasi un anno accadde l’impossibile: Michael (così i suoi genitori decisero di chiamarlo) era rinato. Oggi, a 5 anni di distanza, è un bimbo sano, forte, senza alcun segno di idrope o altra malattia.
“E’ stato il miracolo di Padre McGivney. Ne sono sicura” – dichiara, ancora oggi, mamma Michelle. Il 26 maggio scorso papa Francesco, dopo un incontro con il cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione per le cause dei santi, ha autorizzato la Congregazione a emanare un decreto che riconosce il miracolo di padre McGivney, aprendo la strada alla beatificazione del fondatore dei Cavalieri di Colombo.
Un miracolo partito da Fatima, nato dall’intercessione di Padre Michael e voluto anche dalla Vergine Maria.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: tempi.it
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