Un demone che si veste di luce per attrarre a se, indisturbato, le sue prede non è una novità; non lo è nemmeno venire a conoscenza del fatto che un gruppo di persone, celandosi dietro nomi altisonanti, come “La setta dei guerrieri della luce” (di Giulia Berghella), costituisca un nucleo in grado di plagiare anche gli animi più fermi.
L’allarme principale per ritrovare la propria coscienza e la retta via, in questi casi, dovrebbe scattare immediatamente, quando, dopo i primi buoni propositi, come il mantenersi puri e integri, cercano di inculcare l’idea che tutto dipenda, non tanto dalla personale condotta di vita, ma da coloro che frequentiamo e che potrebbero influire negativamente sulle nostre esistenze.
“La pulizia permea tutto il progetto della setta di Clelia. Per conquistare il mondo bisognava mantenersi puri, non solo curando in modo maniacale l’igiene personale e l’alimentazione (lei per anni smise di mangiare carne per esempio), ma anche praticando astinenza sessuale e stando alla larga da chi aveva dentro di sé finzione, che è l’energia negativa, bassa e sporca.”.
Quello, appunto, che poteva anche sembrare un proposito “niente male”, era solo l’inizio di una vicenda, alquanto pericolosa, in cui si è ritrovata Michelle Hunziker, che racconta, anche nei suoi libri, di essere stata assoggettata per lungo tempo ad una setta, dai 23 ai 28 anni.
“Guarda caso, secondo lei ne ero circondata: la colf, l’autista … Una sera d’autunno avevo programmato di andare a teatro con una decina di amici: lei mi telefonò per dirmi di annullare. Sarebbe stato negativo per la mia energia. E io annullai.”.
E tra le persone da evitare c’era anche la mamma! Non solo: “Chiamavo festosa Aurora fingendo di avere gente a cena, per poi passare da sola il resto della sera in silenzio, davanti all’albero (a Natale). Era come quando mio padre diceva vengo a prenderti per il weekend e poi non arrivava mai: speravo che almeno quella volta mia madre e Eros venissero a portarmi via. Ma come diceva Clelia, non mi voleva nessuno.”.
La setta cercava di farle credere di essere li per lei, come nessuno avrebbe potuto, e che, per capire cosa fare della propria vita, bisognava isolarsi il più possibile dalle persone che la circondavano e che non potevano, in fondo, comprendere e appagare le sue esigenze.
Per ottenere la forza necessaria per portare avanti quei propositi, si organizzavano, ogni venerdì, delle strane cene: “L’attività della setta era incentrata sulle cene del venerdì, seguite da riunioni in cui vengono canalizzate le energie di defunti o di spiriti elevati. Le canalizzazioni ci permettevano di sentirci protetti: forze superiori si scomodavano per indicarci la strada da seguire.”.
Superfluo ribadire che questa è una pratica molto pericolosa, che non può non lasciare traccia nella vita spirituale di chi ne diviene complice.
Ad un certo punto, la Hunziker si è resa conto di andare nella direzione sbagliata e ha voluto lasciare la setta, quindi le minacce e le mortificazioni hanno cominciato a fioccare: “Ti avevamo dato occasione di purificare la tua anima: se ci lasci ti ammalerai e morirai.”.
Lei ora è riuscita a venirne fuori e, pian piano, a riottenere una certa serenità, ma non tutti hanno avuto quella lucidità.
Stare alla larga da gruppi del genere è sempre la cosa migliore, per la nostra anima e per le persone che realmente vogliono il nostro bene: “Ero la gallina dalle uova d’oro, ma sono stata derubata soprattutto della dignità.”.
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