Il duro attacco del vescovo Mogavero dopo la tragedia avvenuta al largo della Libia: siamo “figli indegni di una civiltà che conosceva la pietas”.
La disgrazia avvenuta in mare, al largo delle coste libiche in cui hanno perso la vita 45 persone, è di fatto la più grave avvenuta dall’inizio dell’anno. Il religioso ha così pesantemente attaccato la situazione che si è venuta a creare. E il clima di odio e risentimento, “di silenzi e di omissioni, che che sta insanguinando questo mare”.
Infatti alla base delle morti si possono trovare diversi livelli di ritardi e di omissione di assistenza. Tanto che organismi internazionali come OIM e Unhcr hanno attaccato frontalmente gli Stati che in maniera deliberata mettono “vite umane in situazioni di rischio evitabili”, come riportato dai media vaticani.
Per questo è grande il dolore e l’angoscia per l’ennesima tragedia avvenuta lo scorso 17 agosto. Nel silenzio generale. A parte poche eccezioni, tra cui i vescovi italiani e la Santa sede. La richiesta delle associazioni è che si riveda la gestione dei soccorsi nel Mediterraneo.
Ma all’orizzonte, anche in chiave europea, si vede solo un assenza totale di programmi per la ricerca e del soccorso dei naufraghi. Che arrivano dal continente africano in cerca di una speranza europea. E che, forse, molto probabilmente, difficilmente riusciranno a trovare. L’Europa dei diritti, della terra promessa e delle opportunità per tutti, è infatti molto lontana. Quando non una vera e propria chimera, un’utopia irrealizzabile.
“Più andiamo avanti e peggio vanno le cose, si sta attenuando molto quella coscienza umanitaria nei confronti di queste persone che cercano di salvare se stesse”, afferma monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, ai microfoni dei media vaticani.
Il comune siciliano in cui vive il porporato si affaccia infatti su quel Mediterraneo diventato ormai, da crocevia di speranza, teatro di morte. “La cosa tragica è che mentre Europa e Italia, purtroppo, stanno a guardare, Libia e Malta sembrano trovare tutte le scappatoie per riportare nei campi di detenzione quelli che, pagando, tentano di poter raggiungere le nostre coste per ridare speranza alla loro vita”, attacca il vescovo.
“C’è una congiura, fatta di silenzi, ma anche di omissioni gravi, che stanno veramente insanguinando questo mare, al di là di qualsiasi aspettativa”. Il Papa più volte, come di recente, ha spiegato quanto sia “inimmaginabile l’inferno vissuto nei campi di detenzione dai migranti”. E Mogavero, in maniera speranzosa, ha più volte descritto il mare che sta sotto le coste siciliane come ultimo baluardo di libertà per tanti disperati della terra.
Giovanni Bernardi
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