Gravissimo: una minorenne ingannata e costretta all’aborto

Gravissimo: una minorenne ingannata e costretta all’aborto
il feto è una vita

Sul sito di ProVita si legge una storia inquietante, che riguarda una minorenne, incinta, che non aveva nessuna volontà di abortire.
Era il 12 Giugno scorso, quando, all’Ospedale Santorso di Vicenza, si attendeva l’interruzione di gravidanza di una ragazza di 16 anni.

La ragazza -di cui, per ovvi motivi, non si fa il nome- era stata portata li dai genitori.
Piange disperata, non vuole rinunciare al suo bambino e riesce a mandare un messaggio, tramite Whatsapp, ad una sua amica.
Quando l’amica riesce a raggiungerla, la ragazza incinta sta parlando con la psicologa, che promette di trovare un modo per dissuadere i genitori; per cercare di far loro comprendere le ragioni della figlia minorenne, ma decisa a voler portare avanti la gravidanza.

Intanto, arrivano altre amiche e, insieme, cominciano tutte a pregare per la ragazza incinta e il suo bambino; perché qualcuno degli adulti capisca che lei non vuole assolutamente che, il figlio che porta in grembo, muoia.
Arrivano le prime minacce, per quelle ragazze, che sono costrette ad allontanarsi; poi la psicologa racconta loro che tutto è risolto, che i genitori e la ragazza incinta hanno trovato un accordo.

Ma, tranquillizzate e dirette verso l’uscita, le amiche incontrano il padre della ragazza incinta, che pare dire tutt’altro e, urlando, racconta come molte altre donne della famiglia abbiamo già abortito senza problemi, senza rimorsi di coscienza.
Più tardi le amiche si rivolgeranno ad alcune associazioni che proteggono la vita e le donne incinte che rifiutano di abortite. Verranno coinvolti avvocati e polizia, ma accade l’irreparabile.

In un lasso di tempo, che va da quando le amiche chiamano le autorità a quando queste giungono all’ospedale, la ragazza è stata portata di forza nella sala operatoria e costretta ad uccidere il proprio bambino.
Ora, la ProVita, che sta già cercando delle risposte all’accaduto, promette che ci saranno delle conseguenze.

Antonella Sanicanti

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