Nell’Agosto del 2006, Emily fu miracolata tre volte. Aveva chiamato sua figlia Lorraine, perché sentiva un dolore fortissimo al petto.
Lorraine portò la madre al pronto soccorso immediatamente e, durante gli esami, ebbe un arresto cardiaco.
Ci vollero 10 lunghissimi minuti prima che le sue condizioni si normalizzassero. I risultati e il responso del dottore parlavano chiaro: Emily aveva l’aorta malandata, le possibilità che sopravvivesse erano nulle: “È molto serio; tua madre ha l’aorta strappata. Non c’è niente che possiamo fare per lei. Come da protocollo, la manderemo a Iowa City, University of Iowa Hospital. Ma sappiamo per esperienza che non c’è davvero niente che possano fare neanche loro. È una condanna a morte”.
Intanto, Lorraine aveva chiamato in ospedale il resto della famiglia e, insieme, cominciarono a pregare per la Emily.
“Sentivo che questa era l’ultima volta che la vedevo viva, così le ho detto che l’amavo, che volevo accarezzarle i capelli, baciarla, e quello era tutto quello che potevo fare. Il livello di ansia, il livello di dolore era molto alto. A questo punto, non c’era speranza, nessuna speranza mi era stata data”.
La madre fu portata nell’altro ospedale, dove i medici fecero dei nuovi accertamenti, poi le dissero: “Abbiamo fatto tutti i test che potevamo e non c’è l’aorta strappata!”.
Nonostante questo, però, un’arteria vicino al suo cuore era ostruita per il 90% e doveva essere operata immediatamente.
I medici, dunque, portarono Emily in sala operatoria, ma, al momento, di eseguire l’intervento si resero conto che l’ostruzione era sparita: “Davvero, non c’era nulla che i medici potessero fare. Dio stava operando una guarigione e finora niente che la comunità medica volesse fare per mia madre, aveva potuto fare. Non erano stati in grado di eseguire nulla. Nulla che l’uomo ha fatto ha contribuito alla sua guarigione, questo era tutta opera di Dio”.
Rimaneva comunque un altro immenso dubbio da risolvere: Emily era stata senza battito a lungo nel primo ospedale, bisogna verificare che questo non avesse creato danni celebrali.
Dunque, attesero l’indomani, che si risvegliasse. Emily era perfettamente lucida!
Era stata davvero miracolata e per ben tre volte: “So di essere stata toccata da Dio e penso che quando tocca a te non puoi nemmeno spiegarlo. Sarei stata in pace se me ne fossi andata quella notte, ma non l’ho fatto e il Signore aveva qualcos’altro in serbo per me.
È stata un’esperienza che non dimenticherò mai, a causa del modo in cui mi sono sentita quando mi sono svegliata. Mi sentivo come se volessi alzarmi in piedi e ballare e urlare, cantare e qualsiasi altra cosa. Mi sono sentita così bene!”.
Antonella Sanicanti
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