Non tutti conoscono i prodigi legati al Santuario di Nostra Signora di Fatima. Ecco come la Santa Vergine agisce miracolosamente.
Le apparizioni della Vergine a Fatima, iniziate il 13 maggio 1917, si conclusero il 13 ottobre dello stesso anno, col celebre miracolo del sole, cioè il roteare del disco solare per circa dieci minuti davanti ad oltre 50’000 persone. Ma non fu quello l’unico prodigio che avvenne a Cova da Iria, la località di Fatima dove avvennero appunto le apparizioni.
Ne ricordiamo alcuni, fra i più significativi, tra cui alcune guarigioni inspiegabili attribuite alle fonti d’acqua, ormai sconosciute, di Fatima.
La signora Assunta da Lanca Palma, trentaseienne da Almondovar, comincia nel 1925 ad avere disturbi al fegato, con susseguirsi di coliche e itterizia. Nel 1935 appaiono sintomatologie più gravi, infatti vengono rilevate una cisti al polmone destro e una spondilite alla quarta e quinta vertebra, da cui derivano continui dolori.
Anche se Assunta continua imperterrita a curarsi, nel 1941 ha una crisi ancor più forte, e va in emottisi, emettendo sangue dall’apparato respiratorio. Tutti la ritengono spacciata e le vengono somministrati i Sacramenti. Nonostante la sua condizione, la donna esprime il desiderio di partecipare al pellegrinaggio diocesano di maggio a Fatima, confidando fortemente nella Madonna.
Racconta poi al processo canonico spiegando come avvenne la sua guarigione: «ricevuta la benedizione col Santissimo Sacramento, impartita dal vescovo di Leira, sentii come una scossa elettrica e tutti i dolori scomparvero, balzai in piedi agitando le braccia». Durante il viaggio di ritorno, il medico del pellegrinaggio afferma che il suo stato di salute era ottimo, e da quel giorno ha goduto sempre di perfetta salute.
Dalla relazione del dottor Agacio da Silva Ribeiro: «Era la sera del 9 marzo 1926; procedevo in motocicletta ad alta velocità, quando uno pneumatico saltò via dalla ruota. Nella paurosa caduta mi fratturai una gamba, una clavicola, un metacarpo ed ebbi altre ferite lacero-contuse. Pensai alla moglie ed ai figlioletti che mi aspettavano: a tre-quattrocento metri ero a casa. Invocai Nostra Signora di Fatima ed aspettai la morte. Ma vedevo però che la lucidità della mente si manteneva intatta; pregai la Vergine di salvarmi. Mia moglie, informata del disastro, accorreva e, piena di fiducia, s’inginocchiava sulla strada e supplicava la Vergine di Fatima di aiutarmi.
Quando lei giunse con delle persone amiche, mi trasportarono fra dolori orribili prima in studio e poi in ospedale all’Università di Coimbra. Qui fui curato e con enorme sorpresa mia e di tutti i miei colleghi, non ebbi febbre e non vi fu la minima infezione. Onestamente questo fatto di fronte alla scienza non si spiega; non posso trattenermi dal chiamarlo un miracolo! Io che mi credevo fortunato se potevo avere salva la vita, anche senza la gamba, mi vedo invece sano e salvo, con la mia gamba, senza zoppicare, senza il minimo imbarazzo. Sono assolutamente convinto che solo l’intervento della Nostra Signora di Fatima mi ha salvato».
Carmina da Conceiçao, una ragazza di 17 anni di Lisbona è affetta da una forma di Tisi molto grave che da 5 mesi la costringe a letto, e le causa forti dolori diffusi. Gli specialisti non ripongono più speranze in una guarigione.
Inaspettatamente, però, Carmina decide in cuor suo di recarsi a Fatima, sperando nell’intercessione della Madonna. Accompagnata dalla madre, in giugno del 1931 si recano con la sedia-letto in pellegrinaggio a Fatima. Durante il viaggio si ripetono le emottisi.
Arrivata a Fatima la ragazza viene ricoverata e il giorno successivo riceve la benedizione. Non accade ancora nulla e Carmina, parlando con un sacerdote, è disposta ad accettare qualsiasi sia la volontà di Dio e di Maria. Improvvisamente ha un senso diffuso di benessere. Alzandosi in piedi grida al miracolo, e molti accorrono esultando per il prodigio. Il dottor Pereira, che da poche ore aveva accertato il grave stato della sua salute, afferma: «È un vero miracolo; una inferma venuta qui in barella, ora ritorna camminando da sé». Viene steso il processo verbale dell’accadimento. Carmina torna a casa completamente guarita.
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Elisa Pallotta
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