Tutti attendevano il suo passaggio, anche solo per vederlo. Fu sufficiente toccare un suo oggetto e avvenne l’incredibile prodigio.
I miracoli elargiti o avvenuti per opera ed intercessione di San Francesco sono stati tanti, sia in vita che dopo la sua morte. Accanto ai miracoli diretti, ottenuti per intercessione della sua persona ci sono, anche, quelli “indiretti”. Si tratta di guarigioni o miracoli inspiegabili avvenuti quando il Santo Frate era non presente direttamente sul luogo.
Tantissimi sono coloro che, ogni giorno, si rivolgono al Santo Frate di Assisi, per ringraziarlo, ma anche per ottenere una guarigione, che sia essa corporea o spirituale. La tradizione e le testimonianze ci raccontano di miracoli avvenuti, anche, con oggetti da lui, semplicemente toccati o indossati.
Storie messe per iscritto e raccolte dalle varie Fonti Francescane, ci permettono di illustrare e raccontare come il santo Fraticello abbia sempre elargito grazie, anche trovandosi in altro luogo, a tutti coloro che avevano fede e che pregavano Dio Padre, anche chiedendo la sua intercessione.
La storia che vi raccontiamo è quella di una donna. Ella era incinta e, da giorni, era sospesa fra la vita e la morte a causa degli spasmi. Le Fonti raccontano: “I vicini e i parenti, avendo saputo che sarebbe passato di lì san Francesco per recarsi in un eremo, lo attendevano con ansia; ma mentre essi l’aspettavano, egli si era incamminato su un’altra strada a cavallo, perché era debole e ammalato”.
Una notizia che nessuno s’aspettava. Francesco era atteso con ansia in quelle zone, ed in particolare da quella donna. Ed ora? “Giunto alla mèta, fece ricondurre il cavallo a chi glielo aveva imprestato per carità da frate Pietro” – continua il racconto.
Frate Pietro passò, con il cavallo, proprio accanto alla casa dove la donna viveva e stava soffrendo. Chi lo vide passare, gli corse incontro, pensando fosse Frate Francesco, ma ne rimasero delusi vedendo che non era lui.
Ma non si persero d’animo. Chiesero a Frate Pietro se potevano trovare qualche oggetto che Francesco aveva toccato. Trovarono le redini del cavallo che il fraticello di Assisi aveva preso poco prima. Le tolsero dalla bocca del cavallo, e appoggiarono la briglia sul corpo dell’inferma.
Ella, all’improvviso, si sentì meglio e guarita da ogni pericolo, tanto da partorire, poi, felicemente.
Anche se da lontano, Francesco d’Assisi aveva ascoltato il dolore e le suppliche di quella donna e, anche se con un oggetto, aveva intercesso per la sua guarigione.
Fonte: sanfrancescopatroniditalia
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ROSALIA GIGLIANO
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