Il culto della Madonna protettrice di Foggia ‘La Madonna dei sette veli’ è avvolto da un alone di mistero, è noto infatti come nessuno dei fedeli devoti abbia mai avuto l’occasione di vedere l’immagine e come pochi dopo il ritrovamento del dipinto (intorno all’anno mille) abbiano avuto questo onore.
Leggenda vuole che la tavola fu dipinta dall’Evangelista Luca come dono per la città di Siponto (Costantinopoli) nel V secolo dopo Cristo. In seguito il vescovo Lorenzo Maiorano donò il dipinto alla città di Arpi, ma qualche anno più tardi la città venne saccheggiata ed il dipinto venne protetto da alcuni contadini che lo avvolsero con dei drappi e lo gettarono in un acquitrino. Intorno all’anno mille due pastori videro i loro buoi inginocchiarsi di fronte allo stagno e poco dopo dei fuochi emergere dall’acqua (non è difficile che un fenomeno tale si verifichi in corrispondenza di uno stagno dove spesso sgorgano fonti di gas naturale), questi, avvicinatisi all’acqua, videro il dipinto e lo presero, rimanendo strabiliati dallo stato di conservazione quasi perfetto.
La tavola raffigurante la Madonna venne chiamata ‘Santa Maria in Focis'( focis in latino vuol dire stagno) nome dal quale con ogni probabilità deriva anche quello della città di Foggia che secondo i racconti fu costruita da Roberto il Guiscardo proprio sopra un pantano. In molti hanno sostenuto che la Madonna raffigurata nella tavola sia simile alla ‘Maria di Montevergine’, ma in realtà, secondo i racconti di coloro che l’hanno restaurata nel 1980 tra i due dipinti ci sarebbero alcune differenze: innanzi tutto la Maria di Montevergine è raffigurata con il bambino seduto sulle sue ginocchia, mentre la patrona di Foggia lo porta in braccio, inoltre mentre la Madonna di Montevergine è raffigurata di profilo quella di Foggia è raffigurata frontalmente con solo mezzo viso visibile.
Nel corso dei secoli la Santa patrona di Foggia assunse il nome di Madonna dei sette veli, il motivo di questa denominazione, però, è sconosciuto, se in molti sostengono che si tratti del numero di drappi in cui era avvolta la tavola, altri invece sostengono che il numero sette sia in realtà simbolico e sta a rappresentare o i sette peccati capitali o meglio ancora dei sacramenti e delle virtù cardinali.
Il dipinto sopravvisse al terremoto ed al successivo allagamento della città pugliese avvenuto nel 1731, si narra che proprio durante la catastrofe la Madonna apparve ai sopravvissuti per dare loro conforto. La beata vergine appariva agli occhi dei fedeli come una ragazza di 13-14 anni, un fenomeno che si protrasse fino al 1745 permettendo anche Sant’Alfonso Maria dei Liguori di vederlo e testimoniarlo. Quelle apparizioni crearono grande devozione attorno alla figura della Madonna dei sette veli e nel 1782 il Papa Pio VII decise di incoronarla.