Alcuni frati minori della Calabria, i cui corpi incorrotti da secoli, sono stati oggetto di studio e di analisi per la loro beatificazione.
Padre Agostino Piperno, ha voluto approfondire gli studi proprio su alcuni di essi, per cercare di ricostruire la loro storia, le loro opere e il loro morire in odore di santità. Scopriamo anche noi chi sono questi frati, vissuti fra il 1400 e il 1600.
I frati dai corpi incorrotti
Frati minori, calabresi, che durante la loro esistenza hanno avuto apparizioni. Dopo la morte, invece, i loro corpi ancora incorrotti a distanza di secoli, il loro emanare profumo…tutto questo ha indotto Padre Agostino Piperno a studiare la santità di questi frati, per i quali è stata aperta anche la causa di canonizzazione.
7 frati tutti vissuti in Calabria. Scopriamo anche noi chi sono:
- Beato Pietro da Belcastro: religioso di umiltà esemplare. Uomo semplici e dalla vita santa, vissuto e poi morto nel convento di Mesoraca, in provincia di Crotone. Il corpo di questo santo frate fu trovato incorrotto anche dopo anni dalla sua morte;
- Beato Giovanni da Castrovillari: decise, per sua volontà e umiltà, di restar diacono e non accedere mai al sacerdozio. La sua vita fu caratterizzata da grazia e perfezione. Il suo corpo, ancora incorrotto venne visto come un vero e proprio miracolo di obbedienza. Oggi riposa nella Chiesa di San Francesco a Cosenza;
- Beato Francesco da Cropani: anche lui del convento di Mesoraca, quando morì nel novembre del 1495, il suo corpo fu sepolto in chiesa e fu venerato per molti anni. Quando, dopo qualche anno, fu riesumato, il suo corpo era completamente intatto ed emanava un profumo particolare;
La visione di Gesù e la morte da lui annunciata
- Beato Girolamo da Mesoraca: la sua morte gli sarebbe stata preannunciata direttamente da Gesù. Lui era un fervido religioso. Una mattina sia Gesù che la Vergine gli apparvero, insieme a San Francesco, per annunciargli la sua salita al cielo “prima che in chiesa fosse terminata l’ultima Messa”. Ciò accadde, senza che lui sentisse alcun dolore;
- Beato Angelo da Cosenza: era un laico. Dopo la sua morte, avvenuta a Cosenza, il suo sepolcro fu riaperto. Insieme a lui doveva esser seppellito un altro frate. La storia racconta che fu visto alzarsi in piedi e mettersi di lato per dare accoglienza al nuovo arrivato;
- Beato Matteo da Cetraro: anche a lui, fu rivelato il momento della sua morte. Passò al cielo all’interno del suo convento, quello di San Nocito;
Il frate voluto anche dai Papi
- Sant’Umile da Bisignano: è il più conosciuto fra questi. La sua vita è stata caratterizzata da virtù eroiche, estasi e tanti doni che Dio gli donò. Anche i Papi Urbano VIII e Gregorio XV lo invitarono a Roma per poter stare con lui. Morì, a Bisignano, nel 1637. È stato proclamato Santo nel 2002.
Santi dalla vita semplice, ma che hanno pienamente ripercorso le vie che Gesù ha tracciato per loro.
Fonte: sanfrancescopatronoditalia
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ROSALIA GIGLIANO