I genitori di Giovanni Paolo II verso la santità, grazie al miracolo ottenuto per loro intercessione

Un possibile miracolo porta avanti la causa di beatificazione in corso dei genitori di San Giovanni Paolo II, grandi esempi di fede come il figlio.

Giovanni Paolo II
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La santità di un figlio molto spesso trova le sue radici nella fede trasmessa dai genitori. È il caso di diversi santi tra cui anche San Giovanni Paolo II.

I suoi genitori, Karol Wojtyla senior ed Emilia Kaczorowska sono attualmente riconosciuti come Servi di Dio poiché è in corso il processo di accertamento delle loro virtù eroiche per la causa di beatificazione.

Ad aprire la causa è stata l’arcidiocesi di Cracovia nel 2020 e il postulatore è mons. Sławomir Oder lo stesso ad aver postulato anche la causa del pontefice canonizzato nel 2014.

Sono tanti gli elementi di santità di questi due coniugi che hanno condotto all’apertura del processo che potrebbe portarli agli onori degli altari.

Un possibile miracolo verso la beatificazione dei genitori di San Giovanni Paolo II

Dopo l’apertura della fase diocesana del processo di canonizzazione avvenuta nel maggio 2020, due anni dopo, nel 2022, durante le prime fasi di indagine si parla di un miracolo che sarebbe avvenuto per intercessione di Karol ed Emilia Wojtyla.

I genitori di Giovanni Paolo II
I genitori di Giovanni Paolo II – lalucedimaria.it

Gli esperti si sono adoperati a studiare il possibile miracolo: si è trattato di una guarigione e al vaglio sono state poste le cartelle mediche della persona miracolata.

Mons. Oder non ha fornito ulteriori informazioni, ma quel che è certo che la fase diocesana della causa è già stata conclusa e si procede verso gli ulteriori step del processo di accertamento della santità.

La santità del papa polacco è stata senza dubbio influenzata notevolmente da quella dei suoi genitori che lo hanno formato e gli hanno dato un imprinting importante in questa direzione.

La santità della famiglia Wojtyla

Un esempio di famiglia santa quello dei Wojtyla: Emilia e Karol senior si erano conosciuti in una chiesa di Cracovia quando lei non era ancora ventenne e sposati poco tempo dopo. Lui era sottufficiale nell’esercito asburgico e sarebbe poi diventato tenente in quello polacco.

L’esercito austriaco lo definiva nei documenti ufficiali come “onesto, leale, serio, educato, modesto, retto, responsabile, generoso e instancabile“. Si sposarono nel 1904 e nel 1906 nacque il loro primo filgio, Edmund.

Emilia e Karol Wojtyla senior
Servi di Dio Emilia e Karol Wojtyla senior – lalucedimaria.it

La salute di Emilia era fragile e le fu consigliato di non avere altri figli, ma nel 1914 nacque una femmina, Olga, che però visse solo poche ore. Trascorsero altri anni in cui la salute della donna non era buona: fortissimi mal di schiena la costringevano a letto, e spesso perdeva i sensi per forti capogiri.

Era malata di reni e aveva il cuore compromesso. Quando nel 1919 rimase incinta del terzo figlio, Karol, un medico le consigliò di abortire per preservare la sua vita sostenendo che neanche quella del bambino sarebbe stata al sicuro e che sarebbe nato fragile.

Ma lei non aveva nessuna intenzione di interrompere la gravidanza e porre fine alla vita di suo figlio e il 18 maggio 1920 nacque colui che sarebbe diventato un papa e un santo.

Il primo gesto d’amore che la madre fece per il suo bambino appena nato fu quello di dire all’ostetrica di aprire le finestre per far ascoltare al bambino i canti mariani e le litanie lauretane che fuori si stavano recitando nel mese di maggio. Voleva che fossero gli inni a Maria i primi suoni uditi dal neonato.

Un legame sempre presente

Il piccolo Karol aveva appena 9 anni quando la mamma morì. Una mattina era andato a scuola e poi, qualche ora dopo una vicina di casa gli si presenta a dargli la notizia. Saranno tante le perdite per il futuro Giovanni Paolo II, che alcuni anni dopo perderà anche il fratello Edmund, giovane medico contagiato dalla scarlattina mentra curava una bambina.

karol wojtyla e la mamma
Il forte legame di Karol Wojtyla con i genitori – lalucedimaria.it

Rimasto solo con il padre, c’era tra loro un legame molto stretto. Ogni giorno andavano insieme alla messa mattutina, a casa leggevano la Bibbia, recitavano il rosario, cantavano un inno all’Immacolata.

Il padre insegnò al figlio la preghiera allo Spirito Santo che accompagnò tutta la vita del futuro pontefice e gli chiese di recitarla tutti i giorni. All’età di 20 anni Karol rimase solo e senza famiglia, perché morì improvvisamente anche il padre.

La sera in cui morì tornando dal lavoro era andato a casa di un amico a cenare e a prendere qualche medicina per il padre da tempo malato di cuore. Rincasando lo trovò morto e pianse ininterrottamente addolorato del fatto di non esser stato presente.

Il rapporto con i genitori rimase forte per sempre. Alla sua ordinazione sacerdotale volle inserire un pezzo di stoffa dell’abito da sposa della madre nella sua casula e a lei dedicò preghiere e poesie. L’amore ricevuto dalla sua famiglia era grande e contrubuì in modo determinante alla formazione della sua personalità e della sua fede.

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