Miracolo tra i rifiuti
Da qualche giorno gira sul web l’immagine di una bambina con pochi giorni di vita abbandonata nel mezzo di un mucchio di rifiuti, a coprirla solo parzialmente è una busta di plastica rossa. Quello che dovrebbe essere un avvenimento sconcertante e disumano, però, è una realtà che si ripete anche troppe volte. Il caso in specie si è verificato in India, ma poco tempo prima un’episodio simile era stato segnalato in Brasile e prima ancora in Cina, dove la madre aveva persino buttato la piccola appena nata dalla finestra di un dormitorio causandone la morte.
La fortuna di questa bambina è rappresentata dalla passaggio, in quel vicolo buio, di un giovane di nome Dheeraj Rathor. Il ragazzo si stava ritirando a casa quando ha sentito provenire dal mucchio di rifiuti il pianto di un bambino. Attirato da quella richiesta d’aiuto Rathor si è avvicinato alla massa di rifiuti ed ha scoperto con sgomento che lì in mezzo c’era una bambina abbandonata, completamente ricoperta di formiche.
Deciso ad aiutarla, il ragazzo ha chiamato due amici per chiedere loro di portare dei vestiti, poi tutti insieme l’hanno tolta dall’ammasso di immondizia, ripulita dalle formiche, vestita e portata di corsa in ospedale. La piccola è stata immediatamente visitata e sottoposta ad una cura di antibiotici che prevenisse l’insorgenza di infezioni. L’intervento del ragazzo è stato provvidenziale, la piccola, infatti, sebbene sia sottopeso non è in pericolo di vita e dopo un periodo di cure tornerà in perfetta salute.
I medici dell’ospedale hanno avvisato le autorità che in queste ore stanno indagando sull’accaduto per rintracciare la famiglia di appartenenza e capire per quale motivo i genitori sia siano disfatti brutalmente della bambina. Una delle ipotesi vagliate è quella del rifiuto per il sesso: non di rado in India le figlie femmine sono viste come un peso, dato che devono essere date in moglie e che la famiglia deve corrispondere una dote. Ovviamente si tratta solo di una ipotesi a cui devono essere affiancate delle prove, ma qualunque sia il motivo di un simile gesto, ciò che è atroce è l’abbandono stesso.