Chi la teme più di tutti, è il demonio. Tanto che, posta sulla medaglia di San Benedetto, c’è la scritta “Vade retro Satana”. È uno dei Sacramentali che la Chiesa annovera, perché molto potente contro le tentazioni del maligno.
La medaglia di san Benedetto con la sua effige ha un profondo significato intrinseco sia spirituale che storico.
Uno degli errori nei quali si tende a cadere è quello di considerare i Sacramentali come oggetti “da superstizione” o che tengano via il malocchio. Assolutamente no: è una delle cose che ci fa cadere nel peccato. Nel nostro caso, la medaglia di San Benedetto non è un talismano e non ha un potere magico intrinseco in sé.
È un qualcosa che ci avvicina a Dio e che, per intercessione dei suoi Santi, usiamo per arricchire la nostra preghiera.
La medaglia rappresenta una preghiera da parte dell’utilizzatore per invocare la benedizione e la protezione di Dio attraverso l’intercessione di San Benedetto. Non ci sono regole speciali prescritte per il suo utilizzo. Può essere indossato su una catena intorno al collo, trasportato sulla propria persona, collocato nel proprio veicolo, a casa o nella propria sede di lavoro. A volte è incorporato in un crocifisso per creare una “Croce di San Benedetto”.
Padre Amorth: satana fu bloccato dalla medaglia di San Benedetto
Questo permette di sentire accanto a noi la presenza di San Benedetto e di allontanarci dalle tentazioni del male. Ma perché il maligno ha così paura di questo oggetto sacro? Attraverso un racconto fatto da Padre Gabriele Amorth, uno degli esorcisti italiani più importanti, possiamo capire, anche nei secoli addietro, come questa medaglia abbia contribuito a scacciare Satana.
“Uno degli episodi più noti di possessione diabolica […] è quello riguardante i due fratelli Burner, di Illfurt (Alsazia), che furono liberati con una serie di esorcismi nel 1869” – racconta il sacerdote. Una storia che sembra avere dell’incredibile, ma che in realtà ci spiega come il demonio fugga via alla sola presenza o visione della medaglia di questo Santo.
Questi due giovani fratelli erano posseduti dal demonio. Il racconto parte proprio da uno dei dispetti che Satana stava per fare proprio al sacerdote esorcista che, accompagnato da una suora e da un monsignore, si stava recando dai due fratelli. La carrozza che stava trasportando il sacerdote, per volere di Satana, si sarebbe dovuta rovesciare.
Ci fu qualcosa che impedì al demonio di compiere il suo insano gesto. Al momento della partenza, al cocchiere era stata donata una medaglia di San Benedetto. Lui se la mise in tasca, quasi sentisse che stava per capitare qualcosa. La carrozza, infatti, arrivò indenne a casa dei due fratelli.
La protezione di San Benedetto si era estesa a tutti coloro che erano in quella carrozza e il demonio non poté attuare il suo piano. Questa vicenda, come quella dell’esorcismo dei due fratelli, è stata ampiamente documentata e anche firmata dalle persone che erano più vicine, in alcuni casi testimoni oculari di questa straordinaria vicenda.
Dopo la liberazione dei due fanciulli, ottenuta anche per intervento della Vergine Immacolata, fu innalzata nel paese una statua dell’Immacolata che si conserva ancora oggi, ai piedi della quale fu posta un’iscrizione latina che ricorda il fatto.
La preghiera da rivolgere a San Benedetto
Un racconto che non fa altro che arricchire ancora di più la potenza e la ricchezza della Medaglia di San Benedetto. Innalziamo anche noi una preghiera al Santo monaco, perché ci aiuti a non cadere nel tranello di satana:
“O Santo Padre Benedetto, aiuto di coloro che a te ricorrono: accoglimi sotto la tua protezione; difendimi da tutto ciò che insidia la mia vita; ottienimi la grazia del pentimento del cuore e della vera conversione per riparare le colpe commesse, lodare e glorificare Dio tutti i giorni della mia vita. Uomo secondo il cuore di Dio ricordati di me presso l’Altissimo perché, perdonati i miei peccati, mi renda stabile nel bene, non permetta che mi separi da lui, mi accolga nel coro degli eletti, insieme a te e alla schiera dei Santi che ti hanno seguito nell’eterna beatitudine.
Dio onnipotente ed eterno, per i meriti e l’esempio di San Benedetto, della sorella, la vergine Scolastica e di tutti i Santi monaci, rinnova in me il tuo Santo Spirito; donami forza nel combattimento contro le seduzioni del Maligno, pazienza nelle tribolazioni della vita, prudenza nei pericoli. Aumenta in me l’amore della castità, il desiderio della povertà, l’ardore nell’obbedienza, l’umile fedeltà nell’osservanza della vita cristiana. Confortato da Te e sostenuto dalla carità dei fratelli, possa io servirTi gioiosamente e giungere vittorioso alla patria celeste insieme a tutti i Santi.
Per Cristo Nostro Signore. Amen”