Miracoloso episodio: inspiegabilmente salvi durante l’Adorazione Eucaristica dal lancio di due razzi che non lasciavano scampo.
Il Sudan dallo scorso 15 aprile è attraversato da una violentissima guerra civile che vede scontrarsi l’esercito e un gruppo paramilitare “Rapid Support Forces”.
Il conteggio dei morti sale di giorno in giorno, così come quello dei feriti e migliaia di persone sono già riuscite a lasciare il Paese cercando di mettersi in salvo con la fuga.
Nel corso dei feroci attacchi che ormai si susseguono da settimane alcuni giorni fa è avvenuto un evento che non può che definirsi miracoloso.
L’attacco alla cattedrale durante l’Adorazione Eucaristica
A riferire dell’accaduto è stato il Segretario generale della Conferenza episcopale sudanese, padre Peter Suleiman, che in una conferenza stampa lo scorso 24 aprile, ha raccontato quanto successo.
Secondo quanto riporta l’agenzia Aciprensa, nella cattedrale intitolata a Maria Regina d’Africa nella diocesi di El-Obeid, il vescovo monsignor Yunan Tombe Trille Kuku Andali insieme ad un gruppo di sacerdoti si trovava in preghiera davanti al Santissimo Sacramento.
Proprio in quel momento sono stati sganciati due razzi contro la chiesa e mentre uno è esploso nella parte interna dove si trova la canonica, dove si trovava un sacerdote anziano e malato, che però proprio in quel momento non era nella stanza, rimanendo così salvo.
L’altro razzo ha colpito il cancello della cattedrale con la distruzione di tutte le vetrate.
La zona in cui vescovo e sacerdoti stavano adorando il Signore è rimasta integra e loro ne sono usciti illesi.
Le riflessioni a margine dell’evento
Difficile non vedere in questo episodio una chiara protezione da parte di Dio, come ha fatto notare proprio padre Suleiman che ha espressamente ringraziato il Signore per questa grazia e ha sottolineato la situazione di pericolo in cui sta vivendo la popolazione.
«Ringraziamo Dio che sono al sicuro, ma situazione in città è grave: gli abitanti mancano di cibo, acqua e di elettricità». Anche le condizioni dei sacerdoti e religiosi non sono delle migliori.
Le suore della Saint Francis School sono riuscite a lasciare il luogo più pericoloso evacuando in varie zone. Ma ci sono molti sacerdoti a rischiare la vita in ogni momento.
Suleiman ha invitato tutti i sudanesi, ma ovviamente l’appello può essere esteso senza confini, a pregare affinché si possa arrivare alla pace e in tempi brevi.
La distruzione sta interessando anche numerosi edifici della città e la situazione si fa sempre più difficile.
L’evento insieme al ringraziamento suscita la conferma che il Signore è sempre presente ad assistere e a sollevare dal peso delle prove, che permette ma che rientrano sempre nel suo disegno che è d’amore.