Una storia raccapricciante quella che ci viene dalla provincia di Napoli. Il furto di alcune bambole lasciate, come ricordo, sulla tomba di una bambina.
Sono state rubate le bambole posate, a ricordo, sulla tomba di Miriam, una bambina di 5 anni morta l’anno scorso per un malore.
Miriam aveva solo 5 anni quando, lo scorso ottobre 2019, si è sentita male mentre era a scuola di danza. Una morte atroce, che ha fatto piangere non solo la sua famiglia, ma tutta la provincia di Napoli. Una bambina solare, gioiosa, che amava giocare e andare all’asilo, ma soprattutto che amava ballare.
A più di un anno di distanza, qualcosa di raccapricciante è avvenuto nel cimitero di Cardito – Crispano, in provincia di Napoli, dove la piccola Miriam è sepolta. “Quando l’ho saputo non ci volevo credere: possibile che avessero davvero rubato le bamboline che lasciamo sulla tomba della nostra bambina?” – a dichiararlo è stato Giovanni, papà della piccola Miriam.
Ma andiamo con ordine. Antonella, la mamma della piccola, ieri mattina si è recata al cimitero comunale per far visita alla sua bambina e per portarle dei fiori. Ma, arrivata nei pressi della tomba di sua figlia, ha notato qualcosa di strano: le bambole e i giocattoli, che i suoi genitori avevano messo lì a perenne ricordo della loro piccola, sono stati rubati.
Non è la prima volta che accade qualcosa del genere e, sempre, sulla tomba di Miriam. Altri piccoli oggetti, sempre di scarsissimo valore economico (ma di grande valore affettivo) erano scomparsi anche nelle scorse settimane da quella tomba.
“Hanno rubato le bambole…cosa mai potranno ricavarne? Sarebbe stato diverso se avessero rubato una lanterna, un vaso, per rivenderlo e ricavarci cinque, forse dieci euro: ugualmente sarebbe stato riprovevole, ma ci sarebbe stata una spiegazione, lo avrebbero fatto per guadagnarci.
In questo caso, invece, sono giocattolini che costano un paio di euro, chi volete che li ricompri? Senza contare che proprio non riesco a capire come possa mai venire in mente di rubare le bamboline di una bimba…” – ha dichiarato, con rabbia ma anche con disperazione, il padre della bambina in un’intervista a Fanpage.
Un gesto riprovevole, che sfocia anche nel sacrilegio, in quanto, comunque, qualcuno ha osato rubare qualcosa che era stato posto a memoria perenne di una bambina, la cui vita è stata spezzata a soli 5 anni, secondo l’autopsia, per un infarto.
I genitori di Miriam, però, non hanno mai perso la speranza di capire e comprendere a pieno perché la loro bambina sia volata in cielo così all’improvviso. Una malattia mai diagnosticata, forse. Precedenti svenimenti della piccola ai quali i medici avevano dato poca importanza e che, invece, potevano essere i segnali di una tragedia che si sarebbe potuta evitare.
Ed ora un altro sfregio alla memoria di Miriam. Rubarle i suoi giocattoli, le sue bambole, gli oggetti a cui teneva tanto. Perché fare questo? A che scopo? Fatti che vorremmo non si ripetessero più, perché significa davvero violare la memoria di una bambina, ora in Cielo.
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ROSALIA GIGLIANO
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