In Spagna viene venerato un particolare tipo di crocifisso che raffigura Gesù Cristo sempre in croce ma con il braccio destro staccato. La tradizione vuole che questo particolare crocifisso si sia formato autonomamente a causa del mancato perdono di un sacerdote ad un fedele penitente ma recidivo.
Don Salvatore Lazzara racconta che ai piedi del crocifisso si presentò un giorno il peccatore e li confessò il suo peccato al confessore, questo dopo un breve periodo di riflessione, data la natura del peccato, lo assolse ma gli disse anche: “Ma bada di non ricadere”. Il penitente lo ringraziò e sinceramente promise di non ripetere lo stesso errore.
Sebbene avesse promesso il penitente era debole e ricadde nel peccato, costernato per quanto accaduto si recò un’altra volta in chiesa in cerca dell’assoluzione del signore, il confessore indispettito gli disse che non lo voleva assolvere un’altra volta, ma il peccatore gli disse dal profondo del cuore: “Quando ho promesso ero sincero, ma sono debole. Padre, mi dia il perdono del Signore”. Il sacerdote toccato dalle parole del fedele lo assolse ancora una volta, ma dopo ribadì il suo monito: “Questa è l’ultima volta”.
Non passò molto tempo prima che il peccatore si facesse tentare e ricadesse nel peccato ed anche questa volta in preda al senso di colpa si ripresentò in Chiesa, il parroco furioso e convinto che l’uomo si prendesse gioco del sacramento non volle sentire ragioni: “Tu ricadi sempre, il tuo proposito non è sincero”, ma così non era. Il penitente era davvero disturbato dal suo errore, ma se lo spirito è forte la carne è debole: ”E’ vero, padre, io ricado spesso, ma è perché sono debole. Sono un malato, ma il mio pentimento è sincero”, il parroco non gli credette e gli negò il perdono.
Proprio in quel momento Gesù che ascolta ogni confessione per concedere tramite i suoi ministri il perdono, fece partire un singhiozzo, schiodò la mano dal crocifisso facendo un segno di benedizione al penitente e poi disse al confessore: “Tu non hai versato il tuo sangue per lui!”.
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