L’attesa per la dichiarazione del nuovo vescovo di Civitavecchia-Tarquinia, alla vigilia del 26° anniversario della prima lacrimazione, è stata disattesa, nessun cenno all’avvenimento straordinario.
Oggi pomeriggio al termine del Rosario delle 18, mons. Ruzza ha letto il preannunciato decreto. Ma non ha fatto alcun riferimento agli eventi straordinari della Madonnina di Civitavecchia, iniziati con le lacrimazioni e poi successivamente le apparizioni.
Mons. Gianrico Ruzza, attuale vescovo della diocesi di Civitavecchia-Tarquinia, ha scelto di emanare un decreto proprio in occasione del 26° anniversario delle Lacrimazioni della Madonnina di Civitavecchia, iniziate giovedì 2 febbraio 1995 alle ore 16.20. Un avvenimento che ha visto coinvolta la statua mariana, proveniente da Medjugorje, ricevuta in dono dalla famiglia Gregori, che cominciò a trasudare lacrime di sangue, per ben 14 volte fino al 15 marzo di quello stesso anno.
Cosa dice il decreto del vescovo di Civitavecchia?
Il decreto prevede semplicemente il cambio di nome della parrocchia di Pantano cambia, che dal 2 febbraio 2021 sarà dedicata a Santa Maria della Consolazione e Sant’Agostino vescovo. E che la festa patronale della parrocchia sia celebrata ogni anno l’ultima domenica del mese di agosto.
La lettura del decreto del vescovo Gianrico Ruzza, per il cambio della denominazione, è avvenuto durante la Messa vespertina celebrata in occasione del 26° anniversario della Madonnina.
È in quella parrocchia che si trova esposta la prima statua della Madonnina di Civitavecchia, quella che lacrimò sangue nel giardino di casa della famiglia Gregori. E poi successivamente davanti all’incredulo vescovo Girolamo Grillo.
Dunque nessuna nomina della parrocchia a santuario e nessun riconoscimento della soprannaturalità e autenticità dei fenomeni legati alla Madonnina Civitavecchia. Rimane il mistero di un evento che si intreccia con Medjugorje ed anche con Fatima.
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