Monsignor Xavier Novell Gomà, era finito nell’occhio del ciclone per delle dichiarazioni in favore della famiglia naturale che gli sarebbero costate l’incarico.
Una decisione che farà a lungo discutere, intorno alla quale rimangono molti punti oscuri.
Prima della sua rinuncia all’incarico di titolare della Diocesi di Solomona, monsignor Xavier Novell Gomà era uno dei più giovani e promettenti vescovi spagnoli. Nominato nel 2010, a soli 41 anni da papa Benedetto XVI, Novell ha presentato ieri la rinuncia al munus episcopale, che papa Francesco ha accettato.
Ufficialmente, le dimissioni sono state rassegnate per imprecisati “motivi strettamente personali”, tuttavia è noto che il giovane vescovo, fin dai primi anni del suo incarico a Solomona, si fosse contraddistinto per dichiarazioni molto nette sull’omosessualità.
Quelle pronunciate negli scorsi anni da monsignor Novell sono affermazioni, peraltro, condivise da molti psicologici, anche di orientamento laico. Nel 2017, ad esempio, aveva detto, che “l’omosessualità può essere correlata a una figura paterna assente e lontana”. Una frase di impostazione più scientifica che etica, che, tuttavia, gli era costata il marchio di persona non grata da parte di un consiglio comunale catalano.
“Mi domando se il fenomeno crescente della confusione sull’orientamento sessuale di molti adolescenti – disse quattro anni fa monsignor Novell – non si debba imputare nella cultura occidentale alla figura paterna, che è stata assente, deviata e svuotata. Fino a che la stessa virilità è stata messa in discussione”.
Sempre per le stesse dichiarazioni, il presule era finito nel mirino di un gruppo di militanti lgbt, che lo avevano contestato all’uscita di una parrocchia, costringendolo a farsi scortare dalla polizia e dai parrocchiani stessi per poter rientrare in vescovado.
A causa delle aspre reazioni suscitate dalle sue parole, specie in ambito politico, monsignor Novell fu costretto a scusarsi con i genitori di omosessuali rimasti amareggiati dalle sue parole. Al tempo stesso, però, puntualizzò che avrebbe “continuato a presentare senza paura la visione cristiana della persona e delle conseguenze morali che derivano da essa”.
Altra controversia sorta intorno a Novell è stato il suo schieramento a favore dell’indipendenza catalana. Nel 2013, suggerì ai parroci della sua diocesi di boicottare la “campagna del suono di campane” che doveva accompagnare la Via Catalana dell’11 settembre.
Negli anni successivi, pur non facendo mai campagna esplicita a favore dell’indipendenza, in più occasioni difese la libertà dei cittadini di schierarsi come meglio credevano sul tema.
Inoltre, il vescovo difese la libertà della Chiesa “nel rispettare ogni posizione politica, nonché la legittimità morale del diritto di decidere sui cittadini della Catalogna”, suscitando così le ire del Partito Popolare Catalano, che ne chiese la censura da parte della Conferenza Episcopale Spagnola. Nel 2015, infine, si è nuovamente dichiarato a favore dell’indipendenza della Catalogna.
Tutte affermazioni forse ‘divisive’ ma, a onor del vero, va ricordato che, all’inizio del 2012, il vescovo di Solomona fece parlare di sé per la decisione di tagliarsi lo stipendio del 25%: un modo per esprimere la propria “solidarietà concreta” ai cittadini spagnoli colpiti dalla crisi economica.
Novell è il secondo vescovo che rimette il suo incarico al Santo Padre in meno di una settimana. Il 18 agosto era stato il turno di monsignor Tomé Ferreira da Silva, titolare della diocesi di São José do Rio Preto. Il vescovo brasiliano si è fatto da parte, a seguito dello scandalo di una videochiamata hot con un altro uomo, diffusa poi a mezzo social.
Nel caso di monsignor Novell, però, non si ha notizia di scandali tali da costringerlo alle dimissioni. Le controversie precedentemente menzionate, peraltro, appartengono agli anni passati ed è inverosimile che possano aver inciso a scoppio ritardato sulla recente rinuncia. I motivi potrebbero allora essere davvero “strettamente personali” oppure legati a questioni al momento sconosciute all’opinione pubblica.
Luca Marcolivio
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