Il piccolo borgo molisano di Castelpetroso ospita il Santuario dell’Addolorata, un’opera architettonica di affascinante bellezza. Il Santuario nacque nel luogo in cui apparve la Vergine.
A guardarlo sembra un castello delle fiabe, ma si tratta di uno dei luoghi di devozione mariana presenti in Molise: il Santuario dell’Addolorata di Castelpetroso. Il piccolo borgo medievale sito in Molise ospita, a partire dagli anni Ottanta del XIX secolo, questa affascinante struttura, nata nel luogo in cui la Vergine Maria apparve a due giovani contadine. Se un tempo il simbolo di Castelpetroso era il castello progettato dai Longobardi e costruito intorno all’anno 1000, oggi non vi è dubbio che il vero simbolo del borgo è la Basilica Minore dell’Addolorata.
Tutto iniziò il 22 marzo del 1888 quando la Vergine apparve a due contadine (Fabiana Cicchino e Serafina Valentino) che si trovavano nell’emblematico luogo con le loro pecore. Prima di far rientro a casa, le due giovani si resero conto di aver smarrito una pecorella e si divisero per cercarla. Fu in quell’istante che, tra le siepi, Fabiana vide la pecorella, avvolta da una strana luce. La giovane si avvicinò e si ritrovò di fronte l’immagine della Madonna, in ginocchio, con ai piedi Gesù morto. La Vergine aveva gli occhi al cielo e le braccia aperte.
In quell’occasione, solo Fabiana riuscì a vedere l’immagine della Vergine. Passarono solo dieci giorni e il 1° aprile, giorno della Pasqua, anche Serafina ebbe la stessa apparizione. La notizia non passò inosservata e quando giunse alle orecchie del Vescovo di Bojano, Monsignor Francesco Macarone Palmieri, avvenne ancora una volta il miracolo: il 26 settembre la Vergine apparve anche a lui. La Vergine lasciò anche un dono nell’emblematico luogo: ai piedi della rupe sfociò una sorgente, la cui acqua guarì un ragazzo malato di tubercolosi.
Nel luogo delle apparizioni mariane, si decise dunque di elevare un Santuario in suo onore. I lavori iniziarono nel 1890 e, come si può vedere ancora oggi, la scelta dello stile architettonico ricadde nel noto movimento artistico denominato Gothic Revival, stile utilizzato in gran parte in Gran Bretagna e in Francia. Costruito prevalentemente in pietra molisana, il Santuario fu progettato dall’ingegnere Francesco Gualandi, tra i maggiori esponenti del neogotico italiano.
Il simbolismo mariano è parte fondamentale della costruzione. Infatti, all’interno dei circa 2800 metri quadrati, sono presenti sette cappelle, le quali rappresentano i sette dolori di Maria. Consacrata nel 1975, la Basilica Minore dell’Addolorata di Castelpetroso è oggi meta di pellegrinaggi da ogni parte d’Italia.
Fabio Amicosante
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