Il monastero del Corpus Domini è strettamente legato alla vicenda di Santa Caterina da Bologna e all’apparizione di Maria durante la Santa Notte.
Il convento di trova a Bologna, in via Tagliapietre 23, e venne fondata il 22 luglio 1456 da Caterina de’ Vigri, futura santa meglio nota come Santa Caterina da Bologna. Si tratta del primo convento di suore clarisse della città, edificato tra il 1477 e il 1480 da Nicolò Marchionne da Firenze e Francesco Fucci da Dozza.
La storia del Monastero di Santa Caterina da Bologna
In precedenza qui vi si trovava un monastero databile attorno al 1300. La chiesa fu tuttavia ampiamente ristrutturata nel 1687 per mano dell’architetto Cardinale Giacomo Monti. Si ingrandì l’interno della struttura e si ampliarono le volte. Inoltre anche l’interno fu decorato in stile barocco con pitture di Marcantonio Franceschini.
Come accadde per molte altre situazione, le truppe francesi che arrivarono al seguito di Napoleone portarono alla soppressione dell’Ordine delle Clarisse, e alla sconsacrazione della chiesa e alla confisca del monastero stesso.
Il restauro del Monastero di Santa Caterina da Bologna
Nel 1816 però, passata la turbolenza napoleonica e seguito della Restaurazione, le suore tornarono nel Monastero. Ma una parte dello stesso monastero venne adibito a caserma dal generale Enrico Cialdini.
Un ulteriore restauro, della facciata della chiesa, venne realizzato nel 1905 per mano del Comitato per Bologna storico-artistica e di Alfonso Rubbiani.
Le bombe della Seconda guerra mondiale colpirono l’edificio
Nel 1943, tuttavia, durante la Seconda guerra mondiale la chiesa e il monastero vennero colpite dai bombardamenti alleati. La caserma Cialdini infatti, con cui il monastero confinava, era considerata obiettivo militare.
Fu così che sia la volta della navata che una buona parte dei muri che la reggevano vennero completamente distrutti, insieme anche alle splendide decorazioni barocche o al portale in cotto.
L’ingresso nel Monastero di Santa Caterina da Bologna
Oggi, a seguito dell’ultimo restauro della Sovrintendenza, emerge l’attuale aspetto del Santuario, compreso il portale ricomposto dallo scultore Giovanni Vicini.
Sulla porta d’ingresso, infine, è posizionata l’urna con i resti della beata Giovanna Lambertini, che è la consorella di Santa Caterina de’ Vigri. All’ingresso della sala a fianco è presente invece un’urna con i resti della clarissa Paola Mezzavacca.
Il museo in cui si trova il corpo incorrotto di Santa Caterina da Bologna
Nella chiesa sono sepolti gli scienziati Luigi Galvani e Laura Bassi. Ma soprattutto all’interno della chiesa del Corpus Domini si trova il corpo di Santa Caterina da Bologna, la fondatrice del santuario e iniziatrice della devozione delle mille Avemarie.
Si può infatti accedere al museo in cui si trova ad essere conservato il corpo di Santa Caterina, seduto e incorrotto, insieme ad alcuni suoi manoscritti, dalla seconda cappella a sinistra della navata della chiesa.
Sulla parete di sinistra, infine, è presente anche un reliquiario in cui è posizionato il dipinto della Madonna del Pomo, attribuito sempre alla Santa, insieme infine all’immagine ad acquerello di un Bambino Gesù che veniva portata per devozione ai malati.
Giovanni Bernardi