Mons. Moraglia esprime la propria opinione sulle recenti polemiche riguardanti il presepe e spiega perché non è ipocrita rispettare la tradizione natalizia.
La proposta di don Favarin ai propri fedeli di non fare il presepe per rispetto di poveri e migranti ha causato un polverone mediatico di grosse proporzioni, con fedeli pronti a scagliarsi contro il sacerdote in maniera veemente sui social. Pur non citando mai la vicenda, al sacerdote padovano ha risposto oggi Mons. Moraglia (Patriarca di Venezia) ricordando a tutti come il Presepe sia un simbolo di amore e di speranza sempre valido, in qualsiasi circostanza: “La questione non è se fare o meno il presepe: è la nostra conversione. Certamente, bisogna dire no all’ipocrisia e allo scarto ma non può essere il presepe a rimetterci per colpa di questi atteggiamenti sbagliati”.
Queste le parole del monsignore riportate da ‘Vatican News‘, con le quali viene accolto in parte il messaggio di don Favarin sull’importanza di evitare atteggiamenti ipocriti, ma viene respinta la provocazione sul Presepe poiché rimane sempre un simbolo fondamentale del cristianesimo: “Contiene un’idea, una proposta – dice ancora Moraglia – In fondo, è un esame di coscienza vivo. E non è mai un’imposizione. Pensi che in Veneto diversi bambini delle elementari hanno scritto delle lettere per chiedere che non venisse tolto il nome di Gesù da una canzone di Natale. Tra loro c’erano anche bambini di altre religioni. Le idee incidono sulla mentalità”.
Mons. Moraglia: “Il presepe può essere valido anche per i laici”
Se non vi sono dubbi che per i religiosi il Presepe rappresenta il fulcro della fede, si potrebbe dubitare della validità di tale tradizione per i laici. Su tali dubbi, però, Mons. Moraglia non è d’accordo, poiché ritiene che il messaggio veicolato dal Presepe possa essere valido per tutti: “L’umanità è fatta anche dagli ultimi e per i cristiani gli ultimi sono rappresentati da Gesù. Il presepe deve diventare un’occasione non per fare polemiche ma per gustare una lezione di vera umanità perché rappresenta l’amore universale per tutti”. Con queste parole il Patriarca di Venezia chiude le polemiche sul presepe e si augura che possa rappresentare nei prossimi giorni ciò che da sempre rappresenta: un simbolo di pace e amore per tutta l’umanità.
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Luca Scapatello