Lo scorso 27 luglio al Napa Institute Conference (California) l’Arcivescovo Charles Chaput ha tenuto un discorso sulla procreazione e sul futuro della società occidentale che dovrebbe far riflettere. Il discorso dell’alto prelato è stato riportato per intero sul ‘Lifesite’, sito americano in favore della vita.
Monsignor Chaput comincia il suo discorso esaminando quei cambiamenti che hanno stravolto il nostro modo di concepire la vita di tutti i giorni. A suo modo di vedere, il primo grosso stravolgimento è stato apportato con l’introduzione della pillola per l’interruzione della gravidanza, poiché questo ha permesso una volta per tutte di scollegare il sesso dalla procreazione: “La pillola per il controllo delle nascite e la separazione del sesso dalla procreazione hanno alterato profondamente il significato della sessualità”.
I giovani sono cresciuti con l’idea che la natalità sia una cosa da programmare, un passo da compiere solo nel momento in cui ci sono gli elementi giusti per poterlo fare: lavoro, casa e stabilità sentimentale. Questo non solo ha ritardato l’età del concepimento, ma anche ridotto il numero di nascite al minimo con paesi, come l’Italia, in cui la media di figli per coppia è di uno. Ma la separazione del sesso dalla procreazione ha condotto anche al disfacimento del concetto di famiglia classica, un processo che ha raggiunto il suo culmine con l’approvazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso.
Proprio questo è il secondo punto focale toccato dal pastore americano che a riguardo dice: “E l’attivismo per il ‘matrimonio’ same-sex è arrivato a chiedere non solo più la sua accettazione ma la sua approvazione”. Monsignor Chaput rileva come il fatto che dietro a queste rivendicazioni ci sia l’uomo è la dimostrazione che ci si sta distaccando dal messaggio biblico in cui la parte fondamentale della vita era dare altra vita in favore di una politica della soddisfazione degli istinti e delle presunte libertà.
Constatati i problemi principali, il prelato passa alla soluzione, a ciò che i fedeli devono fare per invertire una tendenza pericolosa che potrebbe portare alla distruzione delle nostre radici e del nostro essere: “Le cose si arrugginiscono e si rompono. Ma ogni bambino è un universo di possibilità che raggiunge l’eternità”. Bisogna, dunque, abbandonare il concetto di vita consumistico per ridare importanza alla procreazione. I giovani, così facendo, avranno la possibilità di costruire un futuro diverso effettuare un passaggio verso una rivoluzione: la rivoluzione della famiglia.
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