Ayrton Senna: “L’importante è credere, avere la Fede e avere la Pace, e io questo ce l’ho”. Queste le sue parole, questa la sua professione di fede.
1° maggio 1994 sul circuito di Imola scatta il GP di San Marino. Al 7° giro la sua Williams entra a trecento all’ora nella curva del Tamburello. Curva dal quale Ayrton non uscì più.
Ayrton Senna è stato uno dei più grandi campioni che l’automobilismo ricordi. Nacque a San Paolo in Brasile il 21 marzo del 1960 da Milton Da Silva e Neide Senna. Una famiglia benestante le cui origini affondano profondamente in Italia tra Napoli e la Toscana. Esempio di uomo grande dentro e fuori dalla sua vita sportiva.
“Ho sempre avuto un contatto speciale con Dio. Lui mi ha sempre dato molto. È stato a Montecarlo, che ho avuto la prima esperienza diretta con Dio. È stata una cosa molto importante. A partire da questo primo contatto io sono riuscito a comprendere tutta una serie di cose e di fatti che mi erano toccati precedentemente e i cui contorni mi erano sfuggiti” le parole che aveva rilasciato in delle sue tante interviste sulle sue attività di beneficenza.
Magic, questo il suo soprannome, in 10 anni di Formula 1 ha vinto 3 titoli mondiali, 41 Gp dei 161 in cui ha partecipato. Collezionando ben 80 podi, 65 pole position e 19 giri veloci.Era un’altra formula 1 c’erano meno gran premi ma i suoi numeri hanno retto fino a poco tempo fa all’assalto di Schumacher e Hamilton.
La corsa inizia ancora con un incidente che coinvolge le vetture di Lehto e Lamy. I pezzi delle monoposto finiscono in tribuna e feriscono alcuni spettatori. Già venerdì si era registrata un brutta uscita di strada. Il suo pupillo, Rubens Barrichello era letteralmente volato oltre le barriere senza, fortunatamente, riportare conseguenze.
Sabato, nelle prove cronometrate il tragico incidente che costò la vita al giovane pilota austriaco Ratzenberger. Senna era molto scosso, quasi avesse avuto un nefasto presentimento su quello che sarà ricordato come uno dei più tragici week end della Formula 1. Le auto si incolonnano per 5 giri dietro alla safety car fino alla ripartenza della gara.
Alle 14.17 Senna inizia il 7° giro e si getta a quasi trecento all’ora nella terribile curva del tamburello, quella curva da cui non uscirà più.
Ayrton era dotato di grande carisma, il giusto mix di gioia e saudade. Spesso taciturno, amava sottrarsi ai clamori del “circus” per dedicarsi ad aiutare gli altri, in silenzio senza telecamere. “I ricchi non possono vivere su un’isola circondata da un oceano di povertà – diceva – Noi respiriamo tutti la stessa aria. Bisogna dare a tutti una possibilità“.
Per questo era amato da tutti non solo per i meriti sportivi. Talmente amato per questa sua generosità, che in Brasile si osservarono ben tre giorni di lutto nazionale. Uno stato intero che ha voluto così commemorare, non solo lo sportivo, ma “l’uomo Senna”. Il suo acerrimo rivale, il francese Alain Prost disse di lui: “Senna sapeva che con la vita non tutto finisce. Perché credeva in Gesù Cristo“.
A 26 anni di distanza il suo ricordo è ancora vivo, questo testimonia il grande cuore di Ayrton. Un amore per gli altri che derivava proprio da quella profonda fede che la famiglia ha voluto ricordare alle generazioni future incidendo sulla sua tomba una frase liberamente presa dalla lettera di San Paolo ai Romani: “Nada poder me separar do amor de Deus“. Niente mi potrà separare dall’amore di Dio.
Una frase che riprende il suo modo di vivere ed andare incontro alle cose della vita. “Noi purtroppo siamo troppo piccoli per capire le Sue ragioni e i Suoi motivi, però tutto quello che succede in questo mondo di buono o di non buono è sotto il Suo controllo, sotto la Sua approvazione. L’importante è credere, avere la Fede e avere la Pace, e io questo ce l’ho“. Queste le sue parole, questa la sua professione di fede.
Non possiamo dunque che dirgli ancora grazie per quello che ha fatto non solo per i suoi fans ma soprattutto per tutte quelle persone cui hai realmente cambiato la vita dando loro una nuova speranza.Ciao Ayrton, ciao grande uomo, riposa in quella pace.
Cristiano Sabatini
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