Le strade di Cremona sono invase da un’assurda mostra, patrocinata dal Comune, immagini di bambine che compiono gesti violenti o sessualmente espliciti.
La vicenda ha scatenato numerose polemiche, tanto da fare partire una petizione online indirizzata al sindaco di Cremona.
La mostra in questione, intitolata Affiche, è organizzata dall’associazione Tapirulan e patrocinata dal Comune di Cremona, che ha contribuito anche con una somma di mille euro. Il vero problema, però, è che il format dell’esposizione prevede l’affissione di 40 opere lungo ben 20 chilometri dell’intera città.
Per esposizione lungo le vie della città si intende ovunque. Parchi, scuole, asili, vie del centro cittadino. Luoghi dove transitano tutti i cittadini, compresi i bambini, in questo modo esposti a scene raccapriccianti a cui sono legati dal fatto che al centro delle immagini ci sono sempre delle bambine.
L’obiettivo della mostra curata dall’artista Nicoletta Ceccoli sarebbe quella di “stimolare l’immaginazione dei passanti“. Dalle immagini, però, pare che le menti dei passanti sia stimolate da tutt’altro che messaggi di tipo positivo. Si direbbe, meglio, che si tratta di esporle ad immagini inquietanti e violente.
In una foto, ad esempio, si vede un coniglio e un trenino indirizzate verso le parti intime dell’infante. In un’altra, una bambina che taglia la testa a un coniglietto di pezza, da cui sgorgano però fiotti di sangue. Un altra, ancora più tetra, mostra una fatina sadomaso che sottomette un pupazzo di pinocchio, con in mano una frusta.
L’autrice definisce la sua arte “divertente e macabra, bella e violenta, un misto di sgradevole e delizioso”. Non è della stessa idea l’organizzazione Pro Vita e Famiglia, che sul suo sito grida: “L’innocenza dei bambini è in pericolo!”. “Una mostra pedosatanica a cielo aperto patrocinata dal Comune… Ma stiamo scherzando?!”, è quanto scrive l’organizzazione sul suo sito.
Aggiungendo senza mezze misure che “il messaggio che l’amministrazione locale vuole imporre alle famiglie e ai bambini della città di Cremona è inaccettabile!”. L’associazione ha anche lanciato una petizione, sulla piattaforma CitizenGo, indirizzata al sindaco di Cremona Gianluca Galimberti.
In questa l’associazione chiede di rimuovere “immediatamente tutte le oscene gigantografie dell’evento Affiche esposte nella città di Cremona dal 4 al’11 ottobre”. “Le immagini oniriche, sadiche, sensuali, disorientanti, sadomaso e violente di bambine e rappresentanti l’infanzia sono uno scempio per il decoro della città, per le famiglie e uno scandalo per gli stessi bambini”, si afferma nel testo inviato al primo cittadino.
“È veramente impossibile rintracciare in queste opere un qualsiasi valore o significato artistico di cui la comunità possa in qualche modo beneficiare. Come genitori, famiglie e cittadini, pretendiamo che vengano rimosse immediatamente!”. Sulle barricate anche altre associazioni cittadine, tra cui Stoccafisso Cremona.
“E’ difficile commentare la povertà della scelta comunale: da un lato riprendere uno stile che esiste da più di venti anni – l’interpretazione di Mark Ryden del Pop surrealism- e pensare di aver fatto qualcosa di originale”, scrive l’associazione in una lettera inviata al quotidiano online di Cremona, Cremona Oggi. “Dall’altro gettare queste immagini nella quotidianità cremonese, dove sono evidentemente fuori contesto, e fingere che la cosa abbia un senso”, prosegue.
“Perché mai una madre attraversando la città dovrebbe vedere e trovare interessante la raffigurazione di una bambina vestita da dominatrice che frusta Pinocchio o una che viene insidiata da uno “sconosciuto che le offre caramelle”?”, è la domanda del gruppo, che nei giorni scorsi ha usato uno striscione con uno slogan provocatorio per protestare contro la mostra.
La questione è arrivata fin dentro il consiglio comunale. Pare infatti che la mostra sarebbe stata inizialmente bocciata in Commissione Cultura, ma che la giunta cittadina ha proseguito nella sua volontà di realizzare la mostra ignorando il parere della commissione e del Consiglio Comunale. Così alcuni consiglieri comunali di opposizione hanno presentato un ordine del giorno in cui si richiede l’istituzione di un Garante dei Diritti per l’Infanzia e l’Adolescenza del Comune di Cremona, per tutelare i diritti dei minori.
“L’esposizione non può inoltre non essere valutata anche in considerazione del particolare momento che stiamo vivendo“, commenta uno dei consiglieri che ha presentato l’ordine del giorno al quotidiano locale. “L’emergenza sanitaria causata della pandemia legata al Covid ha imposto, soprattutto ai bambini, una nuova quotidianità che certamente ha messo a dura prova la loro capacità di gestire emozioni e sentimenti”, conclude.
“Generando ansie e paure per combattere le quali è necessario prestare particolare attenzione alle iniziative che li vedono destinatari o protagonisti privilegiando messaggi positivi e rassicuranti che tutelino la loro serenità”.
Giovanni Bernardi
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