La santità è un qualcosa alla quale ognuno di noi deve guardare come punto di arrivo per la sua vita spirituale. E ci sono alcuni ragazzi che col loro straordinario esempio, ci dicono che tutto questo è possibile.
Uno di questi è il Venerabile Matteo Farina, scomparso nel 2009 e che è un vero e proprio modello di santità.
Matteo Farina, giovane santo
I giovani: sono loro i nuovi Santi di questo millennio. Da Carlo Acutis, a Sandra Sabattini solo per citarne alcuni. Ragazzi che la malattia o le vicissitudini della vita hanno strappato ai loro cari ancora in giovane età ma che, comunque, hanno lasciato il loro segno. Una vita, anche se breve, vissuta nell’amore di Dio, accompagnata dalla Parola e da gesti concreti di futura santità.
Insieme a questi vi è anche il giovane Matteo Farina, nato in Campania ad Avellino nel 1990, ma vissuto a Brindisi. Una vita semplice, una famiglia normale come tutte le altre. Il suo frequentare la parrocchia lo porta a conoscere chi sono i francescani, il loro carisma e soprattutto, la figura di Padre Pio di Pietrelcina.
L’avvicinamento alla Chiesa e la scoperta della malattia
Matteo cresce, ama la musica, va a scuola, frequenta la chiesa. Ma a 13 anni qualcosa si interrompe. Scopre di esser malato e, ad Hannover, viene sottoposto ad una biopsia al cervello. È l’inizio del suo calvario e della sua sofferenza.
Un periodo della sua vita dove il sorriso non è mai mancato. Tante le terapie, la convalescenza lunga, i viaggi, le operazioni. Tutto ha affrontato Matteo, facendosi semplicemente prendere la mano dal Signore. Quella voglia di vivere, quella luce nei suoi occhi che non è mai mancata, e il Vangelo, con il quale da tempo ha preso confidenza e che non è mai mancato accanto a lui. Per lui “il Vangelo non è un semplice libro da leggere ogni giorno, ma è un qualcosa da vivere ogni giorno”.
Aveva sempre le parole giuste per tutti
Era il ragazzo sempre pronto a portare la pace in ogni luogo andasse o si trovasse. A scuola, gli amici lo vedevano sempre come colui che riusciva a trovare le migliori parole per appianare qualsiasi tipo di litigio. Ma Matteo aveva un obiettivo preciso: “contagiare i suoi coetanei con l’amore di Dio”, portare a Dio quante più persone possibili, specialmente fra i giovani.
Matteo e il suo sorriso che non mancava mai
Una vita vissuta nella normale quotidianità, ma ispirata a Dio. Matteo a 15 anni scriveva: “Con gli occhi al cielo voglio vivere la mia vita o Signore, con gli occhi al cielo per vedere solamente l’amore perché desidero un giorno poter vivere per sempre con te, senza più peccato, ma solo con l’amore”.
Una frase che racchiude in se tutta la vita di Matteo e di come Dio sia sempre stato presente, anche nel momento del dolore e della sofferenza. Ma il tumore al cervello ha la meglio e Matteo morirà, a soli 19 anni, nel 2009.
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Il Papa lo dichiara Venerabile
Il 5 maggio del 2020, Papa Francesco l’ha dichiarato Venerabile, riconoscendo le sue virtù eroiche, portandolo quindi al primo passo verso la Beatificazione.
Un giovane che sia d’esempio per tutti i ragazzi, che la santità non è solo un qualcosa dei secoli addietro, ma che è accanto a noi, anche in un mondo iper tecnologico e iper connesso. Dove i giovani sembrano non ascoltare più la voce di Dio, ecco invece degli esempi concreti a cui guardare.
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