Una vicenda drammatica che chiama in causa la piaga della violenza sulle donne, e dalla quale scaturisce al contempo una figura eroica di cui ha parlato lo stesso Papa Francesco.
Da chiunque è conosciuta come una ragazza amabile, molto sensibile verso i poveri e malati e, soprattutto, molto devota.
Una ragazza della porta accanto, vittima di un tragico destino
Nata il 29 luglio 1962 a Barbacena, in Brasile, a poco meno di vent’anni Isabel Cristina Mrad Campos si è trasferita a Juíz de Fora, per iniziare i suoi studi in medicina.
Cris (così la chiamano gli amici) proviene da una famiglia di umile estrazione ma molto dignitosa che le trasmette una robusta formazione cattolica. Sin da bambina frequenta la parrocchia ed entra a far parte della sezione giovanile della Società di San Vincenzo de’ Paoli. Il suo motto è: “Sorridi, Gesù ti ama”.
La ragazza si dedica molto al volontariato a servizio di poveri, anziani e bambini e va spesso a pregare al Monastero della Visitazione. Il suo sogno è diventare pediatra. Frequenta quindi un coetaneo con cui vive un fidanzamento all’insegna della castità e della delicatezza reciproca.
Dopo il trasferimento a Juíz de Fora nell’aprile 1982, condivide l’appartamento con delle compagne di studi, poi, una volta raggiunta dal fratello cambia abitazione e va a vivere con lui.
Nel corso della ristrutturazione della nuova casa, il 30 agosto di quell’anno Cris fa un brutto incontro: un operaio venuto da lei per montare un mobile, le fa delle avances piuttosto sgradevoli e volgari, che lei respinge con fermezza, non riuscendo, però, a impedirgli di tornare due giorni dopo.
Ripresentatosi a casa, il 1° settembre, l’uomo manifesta le sue cattive intenzioni in modo ancor più esplicito. Venendo rifiutato ancora una volta, si avventa contro Isabel Cristina, legandola e picchiandola selvaggiamente.
L’aggressore accende allora radio e tv ad altissimo volume, in modo da occultare le urla della vittima. Cris vuole conservare la sua purezza fino all’ultimo e inizia a sgranare la coroncina del rosario che porta al dito: sono probabilmente le sue ultime parole.
Dopo averla finita con quindici coltellate, l’assassino si dà alla fuga. Per l’omicidio di Isabel Cristina Mrad Campos, anni dopo, è stato condannato a 19 anni di reclusione Maurilio Almeida Oliveira. Proclamatosi sempre innocente, l’uomo è riuscito a fuggire dal carcere e da allora non è mai stato riacciuffato. Secondo i familiari potrebbe essere deceduto.
Il Papa: Isabel Cristina un esempio per i giovani
La causa di beatificazione di Isabel Cristina Mrad Campos è iniziata nel 2000 e si è conclusa vent’anni dopo, quando papa Francesco, ricevendo in udienza il prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, monsignor Marcello Semeraro, ha autorizzato il decreto che la riconosce come martire.
La giovane brasiliana è stata beatificata sabato 10 dicembre 2022, in qualità di “vergine e martire”. Quarant’anni fa, infatti, l’autopsia aveva confermato che Isabel Cristina non ha mai perso la verginità, nemmeno al momento dell’aggressione fatale. Un destino che la accomuna sorprendentemente a Santa Maria Goretti, alla quale molti l’hanno già accostata.
Attualmente, le spoglie della nuova beata riposano nella chiesa di Nostra Signora della Pietà a Barbacena, dove Isabel Cristina ricevette il battesimo e la prima comunione. Ormai da anni, la sua tomba è meta di numerosi pellegrini, che chiedono grazie per sua intercessione.
Il processo di beatificazione e canonizzazione ha stabilito che l’assassinio di Isabel Cristina Mrad Campos non fu provocato da un raptus dell’aggressore ma fu premeditato e motivato dall’odium fidei: da qui la sua designazione come martire.
Nel corso della cerimonia di beatificazione, celebrata nel santuario di Nostra Signora della Pietà, a Barbacena, il cardinale Raymundo Damasceno Assis, arcivescovo emerito di Aparecida, ha citato il Vangelo di Matteo: “Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima” (Mt 10,28).
Ricordando che il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani (Tertulliano), il porporato ha lanciato un appello affinché cessi la violenza sulle donne, di cui fu vittima anche Isabel Cristina Mrad Campos.
Il giorno successivo, all’Angelus in piazza San Pietro, papa Francesco ha chiesto un applauso per la nuova beata, dicendo: “Il suo eroico esempio possa stimolare in particolare i giovani a rendere una generosa testimonianza di fede e di adesione al Vangelo”.