C’è un luogo insolito e molto interessante da visitare, di cui molti non sono a conoscenza: il Museo delle Anime del Purgatorio. Dove si trova e cosa contiene?
La Chiesa ci parla della realtà del Purgatorio ed esorta a pregare per le anime che vi si trovano. Molti non sanno che esiste un vero e proprio edificio dedicato a coloro che si trovano in stato di purificazione: si tratta del Museo delle Anime del Purgatorio.
Sappiamo che il Purgatorio è la dimensione in cui le anime dopo la morte attraversano una condizione in cui devono purificarsi pienamente prima di raggiungere in modo definitivo il Paradiso. Secondo gli insegnamenti della Chiesa è importante la preghiera che si rivolge al Signore affinché il tempo di purificazione sia abbreviato ed esse possano godere pienamente della vista di Dio.
Che possa esserci un luogo dedicato proprio alle anime purganti può apparire insolito e curioso. Cosa può contenere un museo che tratta di una realtà puramente spirituale? E dove si trova esattamente?
Cos’è il Museo delle Anime del Purgatorio e dove visitarlo
Costruito con il preciso obiettivo di dimostrare l’esistenza della dimensione stabilita per la purificazione dopo la morte, il Museo delle Anime del Purgatorio si trova a Roma. Precisamente è situato all’interno della chiesa del Sacro Cuore del Suffragio in Lungotevere Prati 12.
Al suo interno non sono presenti opere d’arte, come ci si aspetterebbe da un museo, ma un’esposizione di documenti e testimonianze che provano effettivamente che il Purgatorio esiste.
Si accede dalla sacrestia della chiesa, che per lo stile neogotico della facciata viene definita il “piccolo Duomo” in riferimento al maestoso Duomo di Milano a cui assomiglia un po’.
La storia del Museo è legata a quella della chiesa che lo ospita. A fine Ottocento Victor Jouët, missionario francese del Sacro Cuore si trasferì a Roma e vi fondò l’Associazione del Sacro Cuore del Suffragio delle anime del Purgatorio. Il suo intento era principalmente diffondere la devozione al Sacro Cuore di Gesù e alla Madonna.
Sempre il missionario decise di dar vita ad un museo in cui mostrare alcune testimonianze raccolte che dimostravano che il Purgatorio esiste davvero. L’idea gli venne dopo che un incendio produsse un evento misterioso e prodigioso.
Le impronte bruciate e i segni delle anime
Mentre divampavano le fiamme all’interno della chiesa il sacerdote e altri fedeli videro formarsi un’ immagine rimasta impressa nella parete dell’altare: era quella di un volto sofferente. La identificò come l’immagine di un’anima purgante e così decise di andare in giro per il mondo a raccogliere testimonianze simili.
Nella sua ricerca trovò diversi documenti e iniziò una raccolta di reliquie che costituisce il materiale contenuto nel Museo. Sono le testimonianze dell’esistenza ultraterrena di coloro che sono morti su questa terra.
Tra queste reliquie raccolte in tutta Europa si possono osservare impronte di mani e dita, volti sofferenti che sono rimasti impressi in abiti o lenzuola o ancora su tavoli o sui muri. Sono segni che le anime del Purgatorio hanno lasciato, certamente con il permesso di Dio, per attirare l’attenzione dei vivi e richiedere preghiere e messe in suffragio.
Ovviamente, prima di arrivare ad essere esposte nel Museo tutte le reliquie e i documenti sono stati meticolosamente analizzati dalle autorità ecclesiastiche competenti. Le analisi hanno portato a confermata l’autenticità di tutti i reperti che sono esposti nel museo.
Le prove dell’esistenza dell’aldilà
Tra le testimonianze da osservare al Museo spicca un’impronta di mano bruciata nel legno. È su un frammento di una scrivania appartenuta alla Serva di Dio madre Isabella Fornari, che fu priora delle Clarisse di Todi. L’impronta sarebbe quella dell’abate benedettino mantovano Panzini che richiedeva così alla suora preghiere manifestando la sua sofferenza nello stato di purificazione.
C’è poi l’impronta di una mano su una camicia da notte. La storia riguarda un uomo, Joseph Leleux, che nel 1789 vide la madre defunta che gli mise una mano sulla camicia che indossava e vi rimase impressa, mentre lo invitava alla conversione dal momento che conduceva una vita dissoluta. Dopo l’uomo si convertì.
Vari segni, questi ed altri, sono sempre di bruciature. Vien da domandarsi per quale motivo è accaduto questo? Secondo i padri che gestiscono il museo, la spiegazione è data dal fatto che il fuoco è al tempo stesso simbolo di sofferenza e di purificazione.
La chiesa del Sacro Cuore al Suffragio è aperta tutti i giorni dalle ore 9.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30 e per visitare il Museo delle Anime del Purgatorio bisogna chiedere informazioni in sacrestia o telefonare per conoscere gli orari e le modalità di accesso.