“Le armi siano gettate: non restino in mano vostra”: l’appello del Cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, contro chi sta distruggendo la città.
Un monito forte quello del Cardinale Sepe il giorno dell’Immacolata: “Vi prego di deporre le armi. Così state distruggendo il futuro”.
Cardinale Sepe: “Deponete le armi”
Un appello forte quello che l’Arcivescovo di Napoli, Cardinale Crescenzio Sepe, ha lanciato durante la preghiera all’Immacolata Concezione in Piazza del Gesù: “Un appello rivolto a voi tutti che usate le armi per uccidere: deponete le armi”.
“Si ponga fine alla violenza, che continua a seminare morte, lutti e paura nella nostra città: deponete le armi. Gettate le armi: il loro posto non è nelle vostre mani, ma tra i rifiuti, visto che sono oggetti creati per rifiutare la vita” – ha detto il Cardinale.
“Gettate le armi fra i rifiuti”
Una vera e propria richiesta a tutti coloro che stanno distruggendo il futuro di tanti giovani della città di Napoli: un monito a tutti quelli che, fanno della violenza, il loro solo ed unico stile di vita. La voce del Cardinale ha tuonato in tutta la piazza ed è salito fino al cielo, affinché anche Maria interceda nel cuore di chi avvelena la città: “Gettate le armi, anche in una chiesa se volete, restando nell’anonimato, e riconsegnerete al mondo, alla città, ai vostri cari un presente e un futuro degli del dono della vita.
L’alternativa è il nascondersi nelle fogne per sfuggire alla morte o al carcere. Tenere con sé le armi non è vita, è già morte, e non basta avere qualche immaginetta sacra e dire una preghiera per stabilire una relazione buona con il Signore. Quella non è fede ma magia, superstizione”.
Cardinale Sepe: “Tutti abbiamo diritto alla pace”
Il Cardinale Sepe ha spiegato come, nonostante i tanti fenomeni di violenza che attanagliano la città, sono tante le persone che, insieme alle Istituzioni preposte, cercano di riportare la pace e la calma in città: “I fatti delittuosi fanno rumore, fanno clamore, fanno notizia, fanno paura.
Ormai siamo in tanti, istituzioni, realtà civili e religiose, cittadini responsabili, a credere che il fenomeno è diventato macroscopico, patologico, per cui la stragrande maggioranza della comunità, che ha diritto alla pace, alla serenità e alla civile convivenza, non può più tollerare una tale situazione di violenza, di disagio, di insicurezza”.
Un appello ai giovani: “Persino serate belle, che possono essere trascorse gioiosamente tra amici sono, per molti giovani, occasione di scontri, di liti, di accoltellamenti, di pistolettate, di sangue. Basta uno sguardo male interpretato o non tollerato a suscitare una reazione violenta, scatenando gli istinti peggiori, comportamenti assurdi e bestiali, con il ricorso alle armi”.
La preghiera alla Vergine Immacolata: Maria protegga la città di Napoli dal puzzo della violenza e converta i cuori di coloro che ne macchiano la sua onorabilità.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: napolitoday.it
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