Accanto all’emergenza Coronavirus, in Italia si affaccia anche lo spettro della povertà.
I “nuovi poveri”, così vengono chiamati. Attività ed imprese ferme e molti sono coloro che non hanno di che sfamarsi. A Napoli, parla il Cardinale Sepe.
Napoli: emergenza povertà, accanto a quella sanitaria
Un’emergenza nell’emergenza, quella che l’attuale situazione ci ha portato. Non più solo emergenza sanitaria, ma anche emergenza sociale, in particolare nelle zone del Meridione d’Italia.
Campania, Calabria, Puglia e Sicilia sono solo alcune delle Regioni dove lo spettro della povertà si sta affacciando. Coloro che vivevano di lavoro precario o saltuario, quelli che in poco tempo si sono visti chiudere l’attività a causa dell’emergenza sanitaria, ora fanno fatica a portare un piatto a tavola.
Cardinale Sepe: “Solo la carità può aiutarci”
La metropoli del Sud, Napoli, è una delle città dove stanno nascendo i nuovi poveri: “Solo la carità può aiutarci” – afferma, senza mezzi termine, l’Arcivescovo Sepe. “Adesso la nostra unica preoccupazione è quella di aiutare chi, purtroppo, è caduto in una miseria che non lascia neanche la possibilità di sopravvivere”.
Nonostante le immense difficoltà, la crisi economica appena superata, la città ha un cuore grande. È nato, infatti, proprio a Napoli, il “Panaro solidale”, con la frase di San Giuseppe Moscati: “Chi ha metta, chi non ha prenda”. Un gesto di cuore per chi non ha nulla.
“Il panaro solidale: il gesto caritatevole di Napoli”
“Questo è il grande cuore di Napoli. Accanto alla solidarietà dei cittadini, è attiva anche la Caritas Diocesana. L’organizzazione distribuisce più di 2000 pasti al giorno attraverso le mense della carità” – ha detto il Vescovo.
Cardinale Sepe: “Riscopriamo la preghiera in famiglia”
Il Cardinale elogia, anche, le regole emanate dal Governo che tutti i cittadini stanno rispettando, anche se ciò ha portato anche alla chiusura di Chiese e Parrocchie: “Fin da subito la Chiesa ha voluto sensibilizzare al rispetto assoluto delle regole. A Napoli le strade sono vuote, nonostante qualche scheggia impazzita come del resto capita un po’ dappertutto.
Anche se in questo periodo forte dell’Anno Liturgico siamo privati dei Sacramenti, è un’occasione per capire il senso della famiglia e della preghiera nell’intimità della nostra casa”.
Un momento difficile anche per una grande città come Napoli. Ma ciò che non manca è la solidarietà. Una cosa è certa: a Napoli mai nessuno verrà lasciato indietro.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: vaticannews.it
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