In questo mese di maggio, la preghiera alla Madonna si innalza da ogni parte del mondo, e dal cuore di ogni cristiano.
Anche il nuovo Arcivescovo di Napoli, Monsignor Domenico Battaglia, invoca Maria con una preghiera speciale. Un particolare “dire grazie” a Maria per questo mese di maggio. La preghiera sarà recitata insieme al Santo Rosario.
“Infondici, come gocce d’acqua fresca, la dolcezza nel dire grazie”: questo è il titolo della preghiera che l’Arcivescovo della Diocesi di Napoli, don Mimmo Battaglia, ha scritto per questo mese di maggio.
Un mese particolare per la stessa città di Napoli, iniziato con un po’ di trambusto, se così può esser definito, a causa dell’iniziale “mancato miracolo” di San Gennaro il 1 maggio e, poi, avvenuto il giorno seguente.
Una preghiera di cui ogni cristiano ha bisogno; un “sostegno che chiediamo a Maria”, specie nei momenti di angoscia e di deserto; la consolazione che solo lei, la Nostra Mamma Celeste, può donarci.
In un momento storico difficile, come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia da Covid, don Mimmo Battaglia chiede a Maria che ci infonda “quella dolcezza nel dire grazie” e di avere sempre quel coraggio e quella fiducia che ci danno la forza di reagire. Quello che, forse un po’ di più, la città di Napoli ha bisogno.
Uniamoci anche noi in preghiera con la Diocesi di Napoli e preghiamo, insieme al Santo Rosario, ogni giorno Maria:
“Santa Maria, donaci la grazia della tenerezza.
Infondici, come gocce d’acqua fresca, la dolcezza nel dire grazie.
Effondi luce e grazia nei deserti dell’anima, là dove la vita scorre nella fredda indifferenza e inaridita nei sentimenti. Sostienici, Santa Maria, nell’ abitare il nostro deserto non come luogo di smarrimento, ma come fonte inesauribile di ricerca del volto dell’altro con la stessa gioia ed entusiasmo dei bambini quando giocano, perché la vita è un dono purissimo di Dio.
Dona coraggio alle fatiche di chi cammina in salita e non vede riconosciuti i suoi diritti, la sua dignità;
Dona dignità a chi rimane fermo, prigioniero della propria immagine.
Dona consolazione allo sconforto e speranza alla delusione, squarci di luce alle frustrazioni di tanti che consumano il tempo e la vita togliendole il respiro; dona fiducia alla paura che mette all’angolo annientando il coraggio e la forza di reagire.
Dona coraggio alla fiducia.
Aiutaci, madre dolcissima, a vivere in pienezza ogni attimo, a riempire ogni istante di vita con virgulti d’amore, presenti al nostro presente, quando il tempo scorre senza tempo: l’attimo eterno racchiuso in un solo momento, è un’occasione, un’opportunità, è vita!
Dona umiltà nel riconoscere i propri errori, ma soprattutto, dona coraggio per intraprendere il cammino del cambiamento. Umiltà per guardarsi dentro e accogliere il perdono a quel cuore che si nutre di rancore, di vendetta, di ipocrisia.
A chi vuole essere primo ad ogni costo, crescendo sulle spalle degli altri, lasciando dietro chi non ce la fa. Il coraggio di accogliere il perdono a chi calpesta i sogni, propri e degli altri, per apparenti gioie a tempo determinato. Perché ricominciare è sempre possibile.
Amen”.
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ROSALIA GIGLIANO
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