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Nascite 2019: per l’Italia un nuovo triste record negativo

Altro anno negativo per le nascite in Italia: nel 2019 sono nati 19 mila bambini in meno rispetto all’anno precedente con un calo percentuale del 4,5%.

foto dal web

Il trend negativo per la natalità è cominciato a partire dagli anni ’70 ed è continuato fino ad oggi portando il trend sotto la soglia dello zero.

Nuovo record negativo

L’Istat ha condiviso i dati sulle nascite avvenute in Italia lo scorso anno e non comunicano nulla di positivo. Il numero dei nuovi arrivati è inferiore a quello del 2018, anno in cui era già stato registrato il record negativo dal dopoguerra. Nel 2019 sono nati solamente  420.170 bambini, circa 19mila in meno rispetto all’anno precedente (-4.5%). In calo lo scorso anno anche il contributo offerto dai cittadini stranieri, probabilmente anche a causa della politica adottata lo scorso anno sugli sbarchi.

Leggi anche ->Francia, le misteriose nascite senza arti spaventano i cittadini

Gli stranieri hanno contribuito al totale delle nascite in territorio italiano con  62.944 nascite, il 15% del totale dei nati. Nonostante il contributo sia importante si tratta di un numero in diminuzione. Nel 2018, infatti, sono stati 2.500 in più i bambini stranieri nati sul nostro territorio. Dati preoccupanti quelli forniti dall’Istat che comportano un ulteriore invecchiamento della popolazione e di conseguenza un’ulteriore riduzione della popolazione fertile.

Leggi anche ->Continua il calo delle nascite, l’immigrazione può essere una soluzione?

Il problema lavoro e gli aiuti alle famiglie

I problemi della decrescita demografica sono noti da tempo. In primo luogo la mancanza di occupazione per i giovani e l’assenza di incentivi che possano davvero aiutare le giovani famiglie a mantenere i figli senza preoccuparsi del lato economico e organizzativo. A questo si somma la crescita di generazione sempre meno numerose e quindi la riduzione di persone in età feconda.

Il Family Act che discute il governo in questi giorni può essere un primo passo per incentivare i giovani a vivere con maggior timore l’idea di mettere al mondo uno o più figli. Il passo successivo, però, dev’essere la strutturazione di un sistema lavorativo funzionante, che non costringa i giovani a migrare alla ricerca di stabilità e di un posto in cui formare la propria famiglia.

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Luca Scapatello

Luca Scapatello

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Luca Scapatello

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