Persino a Natale gli attacchi alla fede cristiana non sembrano interrompersi. Diverse le città in cui si registrano attacchi a presepi e simboli della fede.
Anche in un momento drammatico e delicato come quello che stiamo vivendo, con la pandemia che continua a mordere e un Natale che ci si appresta a vivere quasi senza poter visitare i propri cari, dovendo sottostare a quello che di fatto è un nuovo lockdown, non si perde il tempo per prendersela con il Presepe e con Gesù Bambino. In molti paesi d’Italia infatti si registrano tristi opere vandaliche di stampo anti-cristiano, tra presepi deturbati, bambinelli rubati, crocifissi dileggiati.
Uno di questi è accaduto nel quartiere Monteverde a Roma, nella chiesa Nostra Signora de La Salette. Un egiziano di 45 anni ha prima danneggiato una statua nel cortile di una chiesa. Insieme anche a una colonnina elettrica. Poi è stato bloccato in una piazza vicina con in mano un machete. La polizia, arrivata subito sul posto, ha arrestato l’uomo.
Vicenda analoga quella accaduta a Cernusco, ma con lieto fine. Nella notte tra sabato e domenica alcuni vandali in azione hanno preso di mira rappresentazione della Natività realizzata da Samuele Arlati, presidente del Centro Civico Culturale Cernuschese, e posto dagli Amici del Presepe sul piazzale della Chiesa Parrocchiale.
I ladri hanno rubato il Bambinello mentre il volto di un pastore è stato imbrattato con della vernice spray. L’ennesimo gesto violento e intimidatorio, che mostra come la cristianofobia purtroppo avanzi ogni giorno e a grandi passi nel nostro Paese, anche sotto le festività natalizie.
I carabinieri subito si sono mobilitati per cercare gli autori del triste gesto e per capire cosa li ha motivati a compiere quest’azione. La notte seguente però, per fortuna, il Gesù bambino rubato dal presepe è stato ritrovato, individuato in un garage nei dintorni ed è stato immediatamente rimesso al suo posto originario. Restano ancora ignoti gli autori del gesto, che hanno anche colorato una statua di legno.
Qualcosa di altrettanto simile, anche qui con lieto fine, è accaduto anche nella Chiesa di San Lorenzo a Occhiobello, in provincia di Rovigo, dove erano stati rubati un inginocchiatoio in legno intagliato e una scultura in legno raffigurante Gesù Bambino. Ma grazie ai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale il 2 dicembre sono stati fortunatamente restituiti.
Il ritrovamento è stato possibile a seguito di una complessa indagine condotta dal Nucleo Tpc di Napoli, coordinata dalla Procura. Questi hanno infatti individuato ventinove persone di un’organizzazione criminale con base logistica in Campania che ricettava beni preziosi rubati da luoghi di culto e istituti religiosi collocati sull’intero territorio nazionale.
La banda era attiva già da numerosi anni nel settore dell’antiquariato e dei beni ecclesiastici grazie alle specifiche conoscenze dei ricettatori. Che, appassionati d’arte o, in alcuni casi, ex titolari di negozi, erano il tramite per la commercializzazione degli oggetti proventi di furto. Chissà quindi quante sono state le opere d’arte trafugate dalla stessa banda, che in questo caso specifico agiva per puri interessi economici. Ma commettendo comunque atti in spregio alla fede in Cristo.
In un momento in cui la fede è sempre più attaccata, con le processioni bloccate o interrotte, quello degli attacchi o dei furti alle chiese o ai simboli della fede è un dramma su cui bisogna tenere gli occhi ben aperti. Continuando a pregare il Signore affinché il popolo cristiano e la fede in Gesù possa vivere finalmente libera da intimidazioni e persecuzioni.
Giovanni Bernardi
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