“Sono nato nudo”, bellissimauna poesia/preghiera sull’amore

 

Il breve testo che segue, scritto da un poeta cristiano, è di una semplicità estrema, ma reca in se una visione unica e profonda del momento in cui Dio si fa uomo e viene ad abitare in mezzo a noi.
La poesia pone l’accento sulla straordinaria attenzione, e delicatezza, che il Signore ha posto nel voler “farci visita”.
Ha pensato di mostrarsi nudo, non solo perché neonato, ma perché povero, privo di ogni ornamento o bene materiale, in modo da far comprendere, proprio a noi, l’essenza dell’esistenza, per renderci sensibili e capaci di aiutare coloro che possiedono molto meno di noi.

Il tenero bambinello ci accoglie senza farci temere alcunché, ma solo svelandoci il suo amore infinito e la sua particolare fiducia nell’essere umano che, pur essendo miseramente debole e indotto al male, mai deve dimenticare di essere stato concepito a sua immagine.
Ecco, siamo tutti stati creati a immagine di Dio e solo per questo abbiamo un valore inestimabile e mai nessuno (a partire da noi stessi) dovrebbe metterlo in discussione.
Le paturnie quotidiane o quelle indotte dagli standard della società siano, allora, per questo Santo Natale (proprio per questo Natale!), l’obiettivo da deflagrare, sotto i colpi dell’amore che ci viene regalato disinteressatamente dall’alto e che, a nostra volta, possiamo profondere agli altri.

“Sono nato nudo, dice Dio,
perché tu sappia spogliarti di te stesso. Sono nato povero, perché tu possa soccorrere chi è povero. Sono nato debole, dice Dio, perché tu non abbia mai paura di me.
Sono nato per amore perché tu non dubiti mai del mio amore.
Sono una persona, dice Dio, perché tu non abbia mai a vergognarti di essere te stesso.
Sono nato perseguitato perché tu sappia accettare le difficoltà.
Sono nato nella semplicità perché tu smetta di essere complicato.
Sono nato nella tua vita, dice Dio, per portare tutti alla casa del Padre”.

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