Patrick Hudges è nato a Louisville (Kentucky) nel 1988 privo della vista e della possibilità di camminare a causa di due malattie genetiche rarissime: l’oftalmia bilaterale (una patologia agli occhi che comporta la cecità del soggetto) che colpisce solo un bambino su 100.000 ed il pterigio (una patologia agli occhi che comporta una crescita inusuale della congiuntivina sulla cornea) che colpisce solo un bambino su 200.000 a cui si aggiungeva una paralisi degli arti inferiori. Delle condizioni simili avrebbero reso la vita di chiunque difficilissima, ma Patrick, in parte grazie al sostegno dei genitori ed in parte grazie alla sua eccezionale positività, non ha mai sofferto eccessivamente la sua condizione ed ha impiegato la sua energia su un talento musicale innato e sconfinato.
Patrick cieco e paralitico dalla nascita scopre la passione per la musica
Il padre di Patrick è un musicista specializzato nel suonare il violino e sin dai primi giorni di vita del figlio lo ha fatto accostare alla musica. A 9 mesi lo ha fatto sedere davanti ad un pianoforte ed il piccolo, dopo un paio di tentativi a vuoto, ha cominciato a capire le posizioni delle note e suonare dei motivetti. A 2 anni era già capace di suonare dei pezzi su richiesta e con il passare del tempo si è dedicato a tempo pieno alla sua passione per la musica. Giunto al college, l’insegnante gli ha proposto un posto nell’orchestra come trombettista e Patrick non voleva perdere questa opportunità.
Il padre ha sostenuto la sua scelta ed ha deciso di dedicare ogni ritaglio di tempo utile a permettere al figlio di entrare nella fanfara. Mentre il figlio si esercitava a suonare la tromba, il padre spingeva la sedia a rotelle per eseguire le coreografie in movimento della fanfara ed in brevissimo tempo Patrick è divenuto un esempio ed un faro di speranza per le persone con gravi disabilità. Il suo enorme talento musicale, accompagnato da una voce calda e sempre intonata, gli hanno permesso di esibirsi in molti spettacoli televisivi americani, dove ha portato la sua testimonianza.
Luca Scapatello