Una bella notizia arriva da Mileto, il paese di origine di Mamma Natuzza. Il progetto che va avanti da tempo finalmente sta per vedere la luce.
Sono stati infatti riaperti i cancelli della Villa della Gioia di Natuzza Evolo. Si tratta di un segno che infonde in tutti i fedeli e in tutta la popolazione fortissima speranza, al termine di lunghi mesi di sofferenze e di privazioni, nonché di ansia e di paura per il futuro, legati al dramma della pandemia.
Ora è arrivato il momento di guardare, almeno si spera, al futuro e alla rinascita. Dal punto di vista personale, sociale, economico ma sicuramente anche per quanto riguarda la fede vissuta di persona, fisicamente, in maniera comunitaria, e quindi per tutto ciò che concerne i luoghi di culto, e la ripresa di ogni forma di attività legata alla fede e alla religiosità cristiana.
Al vivere cioè in maniera diretta e viva la propria fede cristiana senza paura del contagio. Ebbene questo ritorno alla gradualità dovrebbe anche portare l’apertura del culto all’interno di quella che è nota come la “grande e bella chiesa“. Si tratta infatti dell’edificio di culto voluto molto fortemente dalla nota mistica con le stimmate.
In sostanza, ciò che si attendeva da tempo è ormai vicino ad essere realtà. A lungo infatti la fondazione e la diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea hanno discusso su questo tema, ma ora le divisioni sono superate e finalmente è possibile guardare alla luce del Signore e alla sua missione, quella di evangelizzare la terra e di offrire ai tanti devoti e ammiratori dell’esperienza di Mamma Natuzza un posto fisico dove incontrarsi e pregare insieme.
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Sabato scorso, infine, è arrivata un’indicazione forte in questa direzione, con la visita che ha visto il presidente della giunta regionale Nino Spirlì, storico grande devoto di Mamma Natuzza, incontrare monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo emerito di Ascoli Piceno, anche lui molto legato alla figura di Fortunata Evolo e in diverse occasioni presente a Mileto per eventi che hanno avuto a che fare con la realtà della Evolo.
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L’incontro è avvenuto presso la sede dell’ente di via Umberto legato a Natuzza, in forma ristretta e privata, ma è poi stato anche diffuso da entrambi attraverso i propri social. Segno che qualcosa di sta muovendo, o meglio, che è arrivato il momento giusto per una svolta per quanto riguarda la devozione e i frutti che la figura di Natuzza Evolo hanno lasciato su questa terra.
Giovanni Bernardi
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