Ecco cosa le raccontò in una visione l’anima del Sommo Poeta.
Fortunata Evolo, conosciuta dai fedeli con il soprannome di Mamma Natuzza, è stata una delle mistiche più amate degli ultimi anni.
Tuttora ci sono pellegrini che giungono a Mileto da ogni parte dell’Italia per renderle omaggio e chiedere intercessioni.
Non tutti però hanno creduto nelle capacità mistiche della donna e soprattutto la Chiesa ha prudentemente esortato i fedeli a non celebrarla come se fosse una santa. Questo poiché il giudizio sulle abilità concessole da Dio non è ancora stato espresso. Il 6 di Aprile del 2019 si apre, per i tantissimi devoti, finalmente la causa di beatificazione di mamma Natuzza. L’Iter non è semplice ma le tante profezie e testimonianze parleranno per lei.
Lo scetticismo nei confronti di Natuzza, ormai serva di Dio, è dovuto al fatto che questa donna era priva di qualsiasi istruzione e dal fatto che si proponeva come messaggera delle anime. Ma pensandoci bene, quanto fu osteggiata per simili motivi la piccola Bernadette quando raccontò le apparizioni della Madonna a Massabielle?
Gli scettici esisteranno sempre. E questi ritengono che essa potesse essere considerata alla stregua di una medium, peccato che Natuzza non invocava alcuno spirito, ma, era tramite dei loro messaggi per volontà di Dio e delle stesse anime.
Le visioni delle anime e del purgatorio non sono nuove nella storia della Chiesa, molti sono i mistici ed i santi riconosciuti che hanno ricevuto questo dono da Dio. Non ultimo padre Pio e sappiamo bene quante se ne dissero anche su di lui.
Ciò non vuol assolutamente esser una presa di posizione a sostegno di Natuzza, ma solo una considerazione di come certe volte si è portati ad esprimere un giudizio senza aver fatto nostre tutte le informazioni che sono necessarie. La famosa Prudenza, che con l’aiuto dello Spirito Santo, darà modo al tribunale per le cause di beatificazione di pronunciarsi in merito.
Secondo quanto emerso dai racconti di Natuzza, il purgatorio non sarebbe un luogo propriamente fisico. Le anime che lo abitano sono circondate dalle fiamme del peccato, le quali, sebbene appaiano pallide, causano loro enormi sofferenze. Una volta la mistica ha raccontato dell’incontro con un’anima penitente che affermava di trovarsi appunto tra le fiamme del purgatorio. La mistica, notando il suo volto sereno, disse a questa che non sembrava stesse patendo una sofferenza e si avvicino tanto da essere bruciata al volto dalle fiamme che lo avvolgevano. Dopo questo episodio Natuzza non fu in grado di mangiare e parlare normalmente per 40 giorni.
La descrizione della sofferenza nel purgatorio è la medesima che fece Papa Gregorio Magno secoli prima, il che dovrebbe avvalorare i racconti della mistica. Mamma Natuzza disse anche di aver incontrato l’anima di Dante Alighieri, il sommo poeta le avrebbe rivelato di aver scontato una pena di 300 anni in purgatorio per i suoi peccati, prima di poter accedere alla beatitudine del Paradiso. Questo perché all’interno della Divina Commedia aveva lasciato spazio ad antipatie e simpatie, punendo chi a suo giudizio era meritevole di una pena.
Luca Scapatello
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