Natuzza Evolo è nota per essere una grande mistica, molti non sanno però che il diavolo l’attaccava di continuo, come del resto accade ai Santi. Ma l’Arcangelo San Michele correva in suo soccorso.
Tra le figure più speciali che hanno vissuto la loro esperienza terrena, non si può non menzionare quella della mistica Natuzza Evolo. Una figura dolce, materna, una vera e propria devota di Nostro Signore Gesù Cristo.
La sua è una grande testimonianza di fede e devozione per il Signore, di disciplina e coraggio. La sua figura è stata certamente misteriosa e complessa, e di grande supporto per moltissime persone cui non ha mai negato il proprio aiuto. Natuzza era originaria di Paravati, in Calabria. Ella nacque il 23 agosto 1924 a Paravati e morì a Mileto, il 1° novembre 2009. Non ebbe un’infanzia semplice, poiché visse una realtà povera e sua madre dovette fare più lavori per mantenere i figli.
All’età di 5/6 anni, Natuzza cominciò ad avere le prime apparizioni, e tutta la sua vita sarà costellata da esse. Si tratta di fenomeni davvero misteriosi e inspiegabili, tra visioni di anime defunte, apparizioni di Gesù e Maria, bilocazione (come accadeva anche a Padre Pio).
Ma Natuzza aveva anche un rapporto molto stretto con gli Angeli, in particolare col suo Angelo Custode che, come lei stessa aveva più volte raccontato, le suggeriva molte cose e grazie al quale riusciva anche a parlare in lingue a lei sconosciute, dato che non aveva studiato.
Ma non è tutto, perché Natuzza aveva anche vissuto una situazione di morte apparente. Ella, infatti, cadde in un profondo sonno per 7 ore, e quando si risveglierà, racconterà di aver avuto la visione del Paradiso, spiegando quella che sarebbe stata poi la sua missione nel corso dell’esistenza.
Ossia, una vita interamente dedicata a portare anime a Gesù, soffrendo anche per loro, amando con tutto il cuore e pregando per loro.
Natuzza Evolo e la protezione dell’Arcangelo San Michele dagli attacchi del demonio
È molto interessante notare come ci siano delle similitudini tra Natuzza Evolo e Padre Pio. Entrambi erano mistici, entrambi furono vessati dal demonio, che li tentava in varie occasioni, per farli cadere.
Entrambi ebbero un coraggio straordinario, una fede davvero forte, alimentata dalla preghiera e dalla profonda devozione per Nostro Signore. Padre Pio e Natuzza avevano un rapporto molto speciale con il loro Angelo custode, tant’è che entrambi potevano comunicare con Lui.
Entrambi, peraltro, avevano vissuto delle tentazioni molto serie. Per quanto concerne Natuzza, in particolare, aveva moltissime tentazioni, ed è proprio per questa ragione che l’Angelo custode di Natuzza era nientemeno che San Michele Arcangelo. Fu proprio lei a rivelarlo nei suoi scritti inediti.
Il demonio, infatti, non solo la tentava attraverso la mente, ma talvolta le sue aggressioni erano anche fisiche, tant’è che le procurava delle ferite e delle fratture. Quindi si comprende bene il fatto che Dio l’avesse affidata alla potente protezione di San Michele Arcangelo, per difenderla dalle tentazioni, molto forti, del male.
Per diverso tempo Natuzza tenne segreta l’identità del suo Angelo custode, che le fu svelata in un messaggio di Gesù, in cui il nome cherubino fu nominato proprio da Lui. Da quel momento in poi, si seppe chi tutelava la mistica di Paravati, dalle tentazioni, ovvero l’Arcangelo San Michele.