Il forte messaggio del Pontefice che, nel commemorare l’Onnipotente che si è fatto piccolo e indifeso, invita ad accendere i riflettori sui tanti drammi che colpiscono ogni giorno l’umanità lacerata.
“La Parola di Dio, che ha creato il mondo e dà senso alla storia e al cammino dell’uomo, si è fatta carne ed è venuta ad abitare in mezzo a noi. È apparsa come un sussurro, come il mormorio di una brezza leggera, per colmare di stupore il cuore di ogni uomo e donna che si apre al mistero. Il Verbo si è fatto carne per dialogare con noi. Dio non vuole fare un monologo, ma un dialogo. Perché Dio stesso, Padre e Figlio e Spirito Santo, è dialogo, eterna e infinita comunione d’amore e di vita”.
Le parole di Francesco risuonano nel giorno di Natale
Papa Francesco, nella Solennità del Natale del Signore, ha impartito la sua Benedizione “Urbi et Orbi” prima della quale ha concesso ai fedeli in tutto il mondo una speciale indulgenza plenaria, e ha lanciato un forte appello alla comunità internazionale, e in particolare alle autorità politiche di tutto il mondo affinché non si dimentichino delle tante sofferenze che ancora oggi continuano a non voler abbandonare l’umanità dolente.
Francesco ha infatti ricordato le tante guerre e conflitti in tutto il Pianeta, dalla Siria al Nord-Africa, passando per Yemen, Sud Sudan, Etiopia, Myanmar, Ucraina, Sahel, Afghanistan. Ha invitato a ricordarsi della città di Betlemme, economicamente devastata a causa delle chiusure dovute alla pandemia, e ha spronato gli organismi internazionali a diffondere le cure contro la pandemia, e in particolare i vaccini, a tutto il mondo, specialmente ai Paesi poveri che oggi non vi hanno ancora accesso.
“Venendo nel mondo, nella Persona del Verbo incarnato, Dio ci ha mostrato la via dell’incontro e del dialogo“, ha detto il Papa, con lo sguardo rivolto alle tante crisi che sembrano ancora oggi non trovare soluzione. “Anzi, Lui stesso ha incarnato in sé stesso questa Via, perché noi possiamo conoscerla e percorrerla con fiducia e speranza. Sorelle, fratelli, «che cosa sarebbe il mondo senza il dialogo paziente di tante persone generose che hanno tenuto unite famiglie e comunità?”.
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L’appello del Papa per i tanti conflitti dimenticati
Insomma, in questo giorno così speciale per i cristiani e per il mondo intero, l’invito del Papa e a non chiudersi in sé stessi e nelle proprie comodità per rivolgere lo sguardo la dove la vita e le cose sono ben più scomode, proprio come lo era duemila anni fa per Maria e per Giuseppe, in cerca di un posto dove passare la notte, che si sono dovute invece accontentare di una umida e fredda mangiatoia, da cui è poi giunta la luce del mondo e delle genti, il Signore della Salvezza che si è fatto uomo per tutti noi, tanto da offrire la sua vita sulla Croce.
“Oggi, «l’amor che move il sole e l’altre stelle», come dice Dante, si è fatto carne. È venuto in forma umana, ha condiviso i nostri drammi e ha rotto il muro della nostra indifferenza. Nel freddo della notte protende le sue piccole braccia verso di noi: ha bisogno di tutto ma viene a donarci tutto”, ha concluso il Papa.
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“Lui è la Parola di Dio e si è fatto in-fante, capace solo di vagire e bisognoso di tutto. Ha voluto imparare a parlare, come ogni bambino, perché noi imparassimo ad ascoltare Dio, nostro Padre, ad ascoltarci tra noi e a dialogare come fratelli e sorelle. O Cristo, nato per noi, insegnaci a camminare con Te sui sentieri della pace”.