Nel dramma dell’alluvione che ha colpito le Marche emerge un barlume di speranza proprio laddove non te lo aspetti. È il parroco di una piccola chiesa di provincia, di un Paese colpito dal violento nubifragio che ha portato la catastrofe, che si è trovato davanti agli occhi uno spettacolo che ha rinforzato estremamente la sua fede.
Non poteva infatti crederci, don Paolo, quando ha visto davanti ai suoi occhi il miracolo che gli stava testimoniando, ancora una volta, che il Signore non ha abbandonato i suoi figli.
Da giorni ormai stiamo continuando ad osservare su ogni notiziario nazionale le immagini strazianti di coloro che da un giorno e l’altro, per merito di quella che sembrava solo un’innocente pioggia, ha perso tutto.
Ora, mentre cresce la rabbia e la disperazione, anche in seguito alle notizie di mancati interventi che avrebbero dovuto essere realizzati e che sono rimasti solo sulla carta, comincia tristemente a serpeggiare il senso di abbandono da parte delle istituzioni, che dopo tante parole pronunciate sembrano non fare altrettanto con i fatti. In questo caso i risarcimenti necessari affinché le famiglie possano sistemare quanto, ad oggi, risulta perso sotto il fango e i detriti.
I cittadini marchigiani colpiti dalla catastrofe cominciano già infatti a percepire il senso di abbandono da parte delle istituzioni. Eppure, c’è qualcuno che non abbandona mai i suoi figli, e quello è il Signore. Purtroppo, però, proprio in questi momenti di sofferenza e tragedia è sempre più difficile credere che Dio continui, contro ogni apparente sconfitta, ad accompagnare l’umanità e a tendere la sua mano, imperterrita, Onnipotente.
Lo sa bene don Paolo, che stamattina non poteva credere ai suoi occhi. Così ha sentito il bisogno di condividere ciò che ha visto, un vero e proprio miracolo, con la comunità di coloro che lo seguono su Facebook. Dopo giorni passati a lottare per recuperare tutto il possibile, a pregare per i dispersi, come per il piccolo Mattia, per il quale da giorni molti stanno pregando incessantemente, il sacerdote è tornato nella sua parrocchia per cercare di capire quale situazione si sarebbe presentata davanti ai suoi occhi.
Al rientro in chiesa, però, ha sentito subito l’abbraccio caldo e compassionevole di Colui che ti ama nonostante ogni sofferenza, ogni sventura. Lo ha visto manifestarsi in quello che all’apparenza poteva sembrare un piccolo segno, ma che tale non è. Come infatti ha condiviso il religioso sul suo profilo, in mezzo a tanta distruzione all’interno dell’edificio, ad essersi salvata è stata proprio la Parola di Dio.
“Nell’Oratorio sommerso dall’acqua l’unico libro che si è salvato è stata la Bibbia aperta posta in un leggio su un tavolino”, ha spiegato Don Luca Principi, parroco nella zona dell’alluvione nelle Marche, a Pianello e Casine di Ostra. “Mentre tutto intorno è caduto il tavolino ha galleggiato fino al soffitto e poi è ridisceso nello stesso posto e la Bibbia è rimasta aperta nella pagina della prima comunità Cristiana Atti 2,42″, ha spiegato don Luca.
Nonostante tutto il dolore, quindi, un segno che ci mostra l’importanza di pregare e di non dimenticarsi mai del Signore, anche quando tutto sembra perduto, quando sembra non ci sia nulla da fare o ancora peggio quando si fa più fatica a credere che ci sia Qualcuno che ci ami sempre, infinitamente, senza limiti. Quando il dramma e la sfortuna genera rabbia, frustrazione e senso di abbandono, ricordiamoci che la Parola è sempre lì ad aspettarci, e a farci capire che nulla accade senza la presenza di Dio, e che tutto concorre a un Bene più grande, quello di chi crede in Lui.
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