La laicità dello stato ha una motivazione storico-politica sempre più significante, la società italiana, come quelle di tutto il mondo occidentale, sta diventando sempre più multi razziale e multi culturale, quindi lo stato, dovendole rappresentare tutte, non può schierarsi dalla parte di una cultura ed escluderne un’ altra perché finirebbe per ghettizzarla.
Assodato questo principio di eguaglianza che fa parte di tutte le costituzioni moderne e di gran parte delle religioni (parlando di rispetto verso le diversità), permangono dei casi in cui, l’applicazione cieca di questo principio risulta fuori luogo e priva di senso. Nello specifico ci riferiamo alla commemorazione dei caduti della prima guerra mondiale che si terrà, come ogni anno a Malo (così come in tutte le città d’Italia) venerdì 4 novembre.
Qualche giorno fa, su richiesta di alcune insegnanti, i Presidi del comune di Malo avevano proibito la partecipazione di tutti gli alunni delle scuole pubbliche alla parata ed alla messa, per altro fuori dall’orario scolastico. Il motivo di questa decisione era il rispetto di alcuni alunni (la netta minoranza) di fede mussulmana che si sarebbero sentiti offesi dalla partecipazione alla messa. Detto che in linea di principio, la partecipazione alla parata ed alla messa sono un opportunità e non un obbligo (chi si ritiene offeso può tranquillamente non partecipare), la decisione dei dirigenti scolastici di vietare alle scuole di partecipare alla commemorazione dei caduti, oltre che una mancanza di rispetto per chi ha difeso la nostra patria, è senza senso.
In seguito al divieto, la comunità maladense ha protestato nei confronti dei dirigenti scolastici, richiedendo a gran voce di eliminare la direttiva delle scuole. Il sindaco di Malo, Paola Lain, si è schierata con i genitori dei bambini richiedendo l’annullamento delle direttive nel rispetto delle tradizioni del paese: “Si è creato un problema dove non c’è mai stato. I bambini e i ragazzi delle scuole hanno partecipato alla cerimonia anche lo scorso anno proprio perché sono arrivati dopo la sfilata del corteo e dopo la messa. Questo per rispettare quanto prevede la legge in relazione alla laicità dello Stato, che pone una serie di limitazioni agli atti di culto, in questo caso particolare, fuori dalla scuola in orario scolastico. Spero che il dirigente scolastico e i docenti diano la loro adesione a partecipare in massa alla commemorazione, nel pieno rispetto della legge e delle nostre tradizioni”.
Come ogni anno, ha aggiunto il sindaco, la commemorazione dei caduti della guerra del 15-18 si terrà in piazza il 4 novembre, il parroco della cittadina, Don Giuseppe Tassoni, terrà la messa di mattina e gli alunni sono invitati a partecipare alla manifestazione tradizionale con tanto di parata ed orazione, adesso spetta alle scuole decidere di aderire o meno.
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