Le grazie di Dio, proprio come lo Spirito Santo di Dio, si poggiano dove vogliono.
Spesso non comprendiamo come mai sono tanti ad implorare guarigioni di ogni sorta e pochi coloro che ricevono, effettivamente, dei miracoli eclatanti.
Attenzione, in quei casi, a non dubitare dell’intervento di Dio nelle nostre vite, poiché, se qualche volta non otteniamo ciò che domandiamo, probabilmente è perché dovremmo desiderare altro: in questo possiamo sondare e forgiare il nostro coraggio, nell’affidarci completamente alla volontà di Dio.
Attenzione anche a non ritenersi appartenenti ad una categoria preferenziale, in quanto nati cristiani: molti Santi ci insegnano che le grazie vanno distribuite a chiunque sia capace di amare e credere, cosa che Dio chiede a noi, come ad altri nel mondo.
Chi non conosce ancora Dio, per non averne mai avuto insegnamento, può mostrarsi devotamente suo seguace, in tutte quelle opere agite amando il prossimo come se stesso e di più.
Una ragazza musulmana di nome Hosn Hohair, ad esempio, aveva sentito tanto parlare di un uomo cristiano, che tutti chiamavano Santo e che era vissuto e morto nella sua terra: il Libano.
Lei era nata con una gamba più corta dell’altra di ben 6 centimetri, ovviamente questa malformazione non poteva impedirle di zoppicare.
Un giorno volle provare, sulla sua pelle, quello che già si raccontava di quel Santo dei miracoli taumaturgici, che chiamavano Charbel.
Andò ad Annaya e prese dell’acqua benedetta e un po’ di terra, raccolta dei pressi della tomba del Santo. Tornata a casa, ne fece un impacco, col quale cominciò a massaggiare la gamba più corta.
Gli stessi suoi familiari erano molto scettici, su ciò che stava facendo la figlia, sull’appagamento della sua preghiera, anche perché, dopo qualche giorno, nulla era accaduto e Hosn zoppicava come sempre.
La ragazza, però, era stata conquistata dalla fede e non aveva nessun intenzione di desistere.
Mano a mano, massaggio dopo massaggio, la gamba crebbe davvero e tutti poterono constatare il miracolo avvenuto.
Gli anziani del villaggio, i Drusi (un gruppo musulmano), la conoscevano sin dalla nascita e, di fronte a tanta grazia, non poterono fare atro che sottoscrivere una dichiarazione, che testimoniasse e attestasse l’evento straordinario. Quel documento è agli atti dal 1950.
O Dio, amorevole nei tuoi santi, a te, che hai ispirato a San Charbel di seguire il cammino della perfezione e gli hai accordato, in vita, la grazia e la forza per regnare nell’eroismo, chiediamo, per la sua intercessione, di concederci la grazia che imploriamo (…). Amen
Pater; Ave Maria; Gloria.
Da ogni male, da ogni illusione e pericolo, liberami. San Charbel, prega per noi
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